Oggi
ho valicato i confini delle mie strade, è stato come esplorare una città
sconosciuta. Quartieri residenziali silenziosi e composti, vecchi viali
affollati di auto e affiancati dalle vetrine cieche dei negozi chiusi. Poca
gente in giro, un gruppetto di ragazzi senegalesi fuori da un bar, un cliente in
un barbiere, una salumeria vecchio stile ricolma di cibi allettanti e
profumati. Questa zona rossa e poi arancione, non ha mai avuto niente a che
fare con il primo lockdown dell’anno passato. Aprile del primo anno senza
Carnevale è stato il mese più silenzioso della mia vita, sinora, un mese
strano, particolare, ma spumeggiante di bellezza, le città vuote, il silenzio,
lo stringersi degli affetti, la musica sui balconi insieme al dolore per i
morti e gli ammalati, alla preoccupazione per il futuro, agli interrogativi che
non hanno trovato risposta né allora, né ora. Così ho continuato a gironzolare
per la città, a riscoprire le sue bellezze nascoste, a desiderare di
ricominciare ad andare in biblioteca, al cinema, al ristorante. Cosa accadrà
dalla prossima settimana? L’aumento costante dei vaccinati e del numero di
immuni ci riporterà a una qualche specie di antica normalità? Saranno i nuovi
ruggenti anni Venti del Ventunesimo secolo o dovremo rassegnarci a convivere
con questo virus come se fosse un raffreddore o un’influenza stagionale?
L’unica certezza che abbiamo è l’imprevedibilità di questo virus che continua a
mutare, insieme all’evidenza degli smisurati interessi economici che ruotano
intorno alla produzione e distribuzione dei vaccini.
Ma
sono tornate le rondini, l’aria è piacevole, c’è il sole, mi tengo nel tempo
presente e non rimugino né sul passato né sul futuro, forse questo è davvero un
giorno che basta a se stesso.
Come ascoltare la voce della primavera
Scegli
il tuo luogo preferito e
nel
luogo preferito trova
una
posizione comoda, chiudi
gli
occhi, respira e un vasto
cielo
ti si aprirà nel petto.
Lì
le tue rondini scenderanno
in
picchiata a sfiorare le cime
di
tetti e alberi, due rifugi
altrettanto
sicuri, un nido
per
i pensieri e uno per
i
desideri. È primavera,
vestita
di verde e di questo
silenzio
che tutto accompagna
e
acquieta.
Ora
che sono tornata nel mio giardino, ascolto la primavera e ascolto le rondini che
affollano questa Cronaca 411 di venerdì 23 aprile del secondo anno senza
Carnevale.
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