mercoledì 21 aprile 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/409. La pioggia cade con queste poche parole

 

 


 

Poi arriva la pioggia, forte, improvvisa, come se fossimo entrati nella stagione dei monsoni e non siamo pronti a questa brusca variazione di tempo, ora che siamo nel cuore di questa primavera così tanto agognata.

Piove sulla città silenziosa e piove nel mio giardino che circonda la Casa delle Parole. Della pioggia non possiamo contemplare la singola goccia, possiamo solo guardare l’effetto d’insieme, la violenza degli scrosci, il rumore. Adesso sento anche dei tuoni, l’intensità dello scroscio aumenta. Sono riuscita a rientrare prima che il ticchettio della caduta coprisse qualunque altro rumore.

 

Felice la pioggia che cade

 

Mi chiedi se la pioggia cade

a testa in giù o con i piedi,

strano non ci avevo mai

pensato, ma non è difficile

immaginare una goccia

sorretta da un paracadute

fatto di luce e polvere.

Al tocco della terra, sussulta

la pioggia, capisce che la forma

era finita e non eterna. Felici

coloro che cadono sapendo

che rialzarsi sarà possibile,

ma solo accettando quel

che è accaduto. Così

accetto questo mondo nuovo,

questo tempo sospeso, e

capisco che siamo cittadini

del cielo quanto della terra.

Esco senza ombrello, mi siedo

a gambe incrociate, non cerco

protezione. Il buio scende con

la pioggia, la nuova sera è

iniziata. Piove e io con lei.

 

 

Come sempre sono ipersensibile ai minimi cambiamenti di pressione, temperatura e luce, e le Cronache rispecchiano ogni più piccolo cambiamento e restano sospese molte immagini, una poesia e queste poche parole nella Cronaca 409 di mercoledì 21 aprile del secondo anno senza Carnevale.

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