mercoledì 2 giugno 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/451. Ciò che amava era: la vita, Milano, quell’attimo di giugno

 


 

Ho sempre amato il mese di giugno, da quando ero molto piccola, forse perché a fine mese è il mio compleanno. Di sicuro perché è, come scriveva Carducci, “il mese dei giorni lunghi e delle notti chiare”. In giugno è bello viaggiare, Costa Azzurra, Provenza e Golfo del Leone, Parigi, la Spagna del Nord e il Portogallo tra i molti viaggi fatti negli anni. Giugno è il mese dell’amore, dei vagabondaggi nei prati e nei querceti, nei campi a guardare il grano quasi maturo e i papaveri con i fiordalisi, i campi di orzo ancora verde e il vento che spettina tutto. E, dato che non ci sono più le stagioni di una volta, le sere di giugno non sono più lunghe e belle come un tempo. Sono almeno quindici anni che giugno a Milano è un mese di nuvole e pioggia, di clima fresco più d’inizio primavera che di quasi estate. Quindi sospiro, quando penso a quelle giornate estive trascorse tra campi e prati giocando e correndo quando ero bambina, penso alla fine della scuola e alle vacanze che iniziavano, alle gite in campagna a raccogliere ciliegie, era l’anno degli esami di maturità, e a leggere Il garofano rosso di Vittorini. Giugno è anche la Festa della Repubblica Italiana, e oggi sono 75 anni, che ho sempre festeggiato con grande partecipazione. È sempre stato un mese denso di avvenimenti giugno, dai primi lavori estivi che iniziavano non appena finita la scuola durante gli anni delle superiori, alle scorpacciate disordinate e infinite di libri che con la fine della scuola iniziavano.

 

 

Tra le ombre che condividiamo

 

La luce mi cerca sempre

quando è giugno e io

rispondo con la devozione

di un’adepta che da un anno

all’altro aspetta il solstizio

estivo e la gioia che celebriamo

inseguendo il sole e sfuggendo

alla notte. Non resteremo

soli in questo buio, ci sono

sempre i poeti, decifratori

del mistero e custodi dei

segreti. Anche qui resto

un’allieva giudiziosa e ascolto

la mia musa e gli altri che

scrivono nel mio stesso tempo,

e tutti quelli che ci hanno

preceduto. Ma tra tutte,

sono sempre le tue parole

a risuonare alte nel cielo

chiaro e poi tra le ombre

che condividiamo.

 

 

Anche oggi, mercoledì 2 giugno del secondo anno senza Carnevale, un mercoledì che sembra domenica, ho avuto la grazia e la gioia di scrivere questa nuova Cronaca 451, accompagnata da una poesia inedita e da un titolo preso in prestito dalla signora Dalloway di Virginia Woolf, dove la città era Londra e non Milano.

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