Volevo
scrivere del maltempo che ha devastato la Germania nei giorni scorsi e oggi ha
colpito Palermo. Volevo scrivere delle liti dei politici italiani i merito a
Green Pass, vaccinazioni obbligatorie, età dei vaccinabili. Ma sono tutte cose
che già avrete letto sui giornali e sui social e ascoltato in televisione. Noi
tutti quando condividiamo e tagghiamo (verbo orrendo, ma esiste un verbo
italiano adeguato alla sostituzione?) diventiamo eco sempre meno importanti dei
fatti che sono accaduti. In quest’epoca dove le opinioni sostituiscono i fatti,
dove l’autorevolezza e le competenze vengono messe in discussione da chiunque,
e decine di migliaia di persone credono di avere più ragione di medici e
scienziati, cosa possiamo fare? Poco fa FB mi ha presentato un post di un mio
amico virtuale che sbeffeggiava il pessimo italiano dei no-vax. Spesso è vero,
ma mi ha colpito la crudeltà implicita nelle parole di questo signore colto e
raffinato. Il signore ha forse dimenticato che dell’ignoranza bisogna avere
pietà e lo sforzo collettivo deve essere quello di aiutare più persone che
possiamo, a uscire dalla tremenda gabbia di un mondo determinato dalla lingua
che sono in grado di usare. Un mondo tremendo, pieno di complotti, oscuro e malvagio.
Il mondo è anche questo, ma non è solo questo. Ogni ombra è circondata dalla
luce e agli ignoranti, coloro che ignorano, vanno spiegate le nostre diverse
ragioni. Con pazienza e gentilezza, senza sbeffeggiare nessuno. Intanto, la
variante politicamente corretta delta, non sia mai che diciamo il nome del
paese d’origine, se ne infischia dei nostri miseri Green Pass e vaccini. Il premier
inglese si deve richiudere in quarantena per essere stato a contatto con il suo
ministro positivo nonostante avesse completato il ciclo vaccinale. Nessuno vuole
rinchiudersi di nuovo in casa, è stato orribile vivere le limitazioni del
lockdown, ma almeno abbiamo evitato il collasso delle strutture ospedaliere. E abbiamo
imparato che non si può attraversare la vita e restare indenni. La vita ci
macina, il destino si prende gioco di noi. È un po’ come essere presi tutti
insieme a giocare al vecchio girotondo: “giro girotondo, casca il mondo, casca
la terra e tutti giù per terra”. Chi si rialzerà, chi avrà la forza di farlo?
Chi avrà voglia di farlo? Non possiamo cedere adesso, anche se un orizzonte di
normalità è ancora molto lontano. Nella mia bolla FB ho visto esplodere i
viaggi, gli incontri con gli amici, l’acquisto di nuovi libri, i giochi dei
bambini, la compagnia di cani e gattini, la ristrutturazione delle nuove case, le
famiglie che si riuniscono, matrimoni, buon vino, i tramonti, le spiagge quasi
vuote, le onde del mare che consolano da molti dispiaceri. E poi i giardini,
gli alberi e i fiori. E la poesia, e la poesia, la poesia.
Quando il mare mi
parla
Mi
fermo sulla riva, dove
il
mare viene a cercarmi
per
giocare e io rispondo
come
un gatto felice e
allungo
le zampe e ricambio
l’affetto
delle onde. Così
il
mare mi sussurra che
io
sono io, un io tra molti
e
che la mia sensibilità è
travolta
dalla poesia. Forse
è
questo essere poeta, non
riuscire
mai a staccarsi dalle
onde
che vanno e vengono.
E
leggere parole nuove a
ogni
movimento e tenere
la
gioia con sé e la grazia
di
ogni momento.
Oggi è domenica 18 luglio del secondo anno senza Carnevale e io ho passato due giorni incredibili con la classe della Bottega di narrazione: Giorgia e Simone, Rita, Ilaria, Martina, Francesca, Elisabetta e Roberta. E per la prima volta un’amica ha smesso di essere un quadratino su Zoom e si è materializzata nel mondo di qua. È stato bellissimo e li, anziché sembrare un dipinto botticelliano, Elisabetta è diventata reale, vera, in carne e ossa, e occhi che fanno concorrenza a Liz Taylor. E simpatia, intelligenza, passione per la scrittura e per i viaggi. E così spero che prima della fine dell’anno avremo modo di incontrarci tutti di persona, noi della “neverending class”. Intanto questi due giorni passati a leggerci, condividere dubbi, impressioni e a parlare di libri e di letteratura ci faranno compagnia e ci faranno leggere con occhio diverso i nostri libri, e ci faranno scrivere con ancora più gioia e passione. Due giorni perfetti che stanno saltellando in questa Cronaca 497 così come si salta in riva al mare o nelle pozzanghere, felici come i gatti e bambini.
Nessun commento:
Posta un commento