Di cosa è fatta l’anima di una città? Certo, è un miscuglio di tutte le anime di chi la abita e di chi l’ha abitata. Poi ci sono le case, dai più suntuosi palazzi alle più umili abitazioni. E le chiese, i palazzi pubblici, i musei e le scuole. Ogni città è diversa da tutte le altre città, ogni città è un’invenzione e un ricordo allo stesso tempo. Conosco molto bene la maggior parte delle città italiane, dei capoluoghi intendo, e molte città minori per dimensioni ma non per storia e bellezza. Con il clima odierno si sposa bene una città di mare cantata, scritta e messa in poesia da decine di artisti. Così cerco un frammento di Genova di Dino Campana:
Per
i vichi marini nell'ambigua
Sera
cacciava il vento tra i fanali
Preludi
dal groviglio delle navi:
I
palazzi marini avevan bianchi
Arabeschi
nell'ombra illanguidita
Ed
andavamo io e la sera ambigua:
Ed
io gli occhi alzavo su ai mille
E
mille e mille occhi benevoli
Delle
Chimere nei cieli: ......
Quando,
Melodiosamente
D'alto
sale, il vento come bianca finse una visione di Grazia
Come
dalla vicenda infaticabile
De
le nuvole e de le stelle dentro del cielo serale
Dentro
il vico marino in alto sale, ..................................
Dentro
il vico chè rosse in alto sale
Marino
l'ali rosse dei fanali
Rabescavano
l'ombra illanguidita, ..................................
Che
nel vico marino, in alto sale
Che
bianca e lieve e querula salì!
«Come
nell'ali rosse dei fanali
Bianca
e rossa nell'ombra del fanale
Che
bianca e lieve e tremula salì:...» —
Ora
di già nel rosso del fanale
Era
già l'ombra faticosamente
Bianca
......................................................................
Bianca
quando nel rosso del fanale
Bianca
lontana faticosamente
L'eco
attonita rise un irreale
Riso:
e che l'eco faticosamente
E
bianca e lieve e attonita salì........................................
Di
già tutto d'intorno
Lucea
la sera ambigua:
Battevano
i fanali
Il
palpito nell'ombra.
Rumori
lontano franavano
Dentro
silenzi solenni
Chiedendo:
se dal mare
Il
riso non saliva...
Chiedendo
se l'udiva
Infaticabilmente
La
sera: a la vicenda
Di
nuvole là in alto
Dentro
del cielo stellare.
E
con la poesia si riaccendono ricordi di quella città che visitato parecchie
volte e che mi ha incantato nei suoi carruggi, nel mare che irrompe in fondo
alle strette strade, e mi ritrovo a Boccadasse, in spiaggia, con poca gente, ma
con la città tutta intorno. Così dovrebbero essere le domeniche estive, marine,
soleggiate e pigre.
E
oggi è proprio domenica 11 luglio del secondo anno senza Carnevale con la
Cronaca 490 che sonnecchia in riva al mare e io con lei.
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