I bambini sciamano fuori da scuola come ogni giorno alle 16.30 e mi ritrovo circondata da streghe, orchesse e vampire. Sono soprattutto le bambine a essere già mascherate per Halloween, un ritorno del Carnevale fuori stagione, e sono deliziose. Il sole di ottobre continua a non dare tregua, fa troppo caldo nella città mai silenziosa per essere arrivati ormai alla fine del mese, le foglie ormai cadono a legioni e l’aria è ancora così dolce, almeno qui. In questa atmosfera sto leggendo e scrivendo storie di fantasmi e di revenant, rileggo il nuovo romanzo, faccio correzioni e variazioni.
Quando le stelle si
affacciano nel cielo ancora chiaro
Quando
arriva la fine
di
un mese vedo i suoi
giorni
scivolare nel grande
cerchio
del tempo passato,
mentre
i giorni che verranno
sono
come pane ancora nel
forno.
Forse per questo l’aria
ne
ha il profumo stamane,
insieme
a quello delle foglie
cadute
e delle pozzanghere
che
evaporano al sole. Vita
vorrei
saperti dire con parole
diverse
e nuove, ma forse
all’autunno
si adattano meglio
le
ripetizioni e i ritorni.
Vivere
è questo, tornare
nello
stesso luogo e sapere
che
è sempre uguale, sempre
diverso.
Cadete mie foglie
ottobrine
e tornate presto
quando
sarà primavera,
cadete
e guardate come
brilla
il sole, come le stelle
si
affacciano nel cielo
ancora
chiaro.
Per la Cronaca 600 (Seicento!) di venerdì 29 ottobre del secondo anno senza Carnevale, avrei voluto scrivere cose nuove e meravigliose. Invece ho scritto di cose vecchie e meravigliose, presa nel ciclo delle ripetizioni, nel vortice delle stagioni.
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