venerdì 29 ottobre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/600. Siamo ancora qui, nel vortice delle stagioni e delle ripetizioni

 



 

I bambini sciamano fuori da scuola come ogni giorno alle 16.30 e mi ritrovo circondata da streghe, orchesse e vampire. Sono soprattutto le bambine a essere già mascherate per Halloween, un ritorno del Carnevale fuori stagione, e sono deliziose. Il sole di ottobre continua a non dare tregua, fa troppo caldo nella città mai silenziosa per essere arrivati ormai alla fine del mese, le foglie ormai cadono a legioni e l’aria è ancora così dolce, almeno qui. In questa atmosfera sto leggendo e scrivendo storie di fantasmi e di revenant, rileggo il nuovo romanzo, faccio correzioni e variazioni.

 

 

Quando le stelle si affacciano nel cielo ancora chiaro

 

Quando arriva la fine

di un mese vedo i suoi

giorni scivolare nel grande

cerchio del tempo passato,

mentre i giorni che verranno

sono come pane ancora nel

forno. Forse per questo l’aria

ne ha il profumo stamane,

insieme a quello delle foglie

cadute e delle pozzanghere

che evaporano al sole. Vita

vorrei saperti dire con parole

diverse e nuove, ma forse

all’autunno si adattano meglio

le ripetizioni e i ritorni.

Vivere è questo, tornare

nello stesso luogo e sapere

che è sempre uguale, sempre

diverso. Cadete mie foglie

ottobrine e tornate presto

quando sarà primavera,

cadete e guardate come

brilla il sole, come le stelle

si affacciano nel cielo

ancora chiaro.

 

 

Per la Cronaca 600 (Seicento!) di venerdì 29 ottobre del secondo anno senza Carnevale, avrei voluto scrivere cose nuove e meravigliose. Invece ho scritto di cose vecchie e meravigliose, presa nel ciclo delle ripetizioni, nel vortice delle stagioni.

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