giovedì 14 ottobre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/585. Quando le domande arrivano con le onde e il vento

 


 

Dove finiscono le immagini di tutti i paesaggi che abbiamo visto? Dove sono i volti delle persone amate? Ci sono davvero angoli nascosti nel nostro cervello che custodiscono il mondo che abbiamo veduto? E se non fosse il cervello ma l’occhio a custodire ogni immagine come se fosse uno scrigno? E ogni immagine un filo della tessitura che è la realtà sensibile in cui ci muoviamo pensando di essere osservatori, mentre attimo dopo attimo diventiamo immagini negli occhi di qualcun altro? Non bastano l’acqua di tutti gli oceani e tutte le terre emerse a difenderci dal nostro desiderio di ignoto e di avventura. Ogni immagine ne chiama un’altra, non possiamo fermarci, per questo cerchiamo ogni giorno un senso al nostro stare al mondo, un senso al nostro andare anche solo in un sogno, in un luogo diverso da quello dove abitiamo. Tutto il mondo è una casa, o forse una prigione come scriveva Marguerite Yourcenar, oltre i limiti di questo pianeta non abbiamo libertà fisica di andare e tornare dalle stelle e con fatica qualcuno lo ha fatto da e per la luna. Ma è abbastanza vasto questo nostro mondo perché i paesaggi si moltiplichino e nessuno sguardo si ritrovi senza nuove esplorazioni da fare. E se questo pianeta piccolo e azzurro, lanciato a folle velocità in un universo dai confini inafferrabili non basta alla nostra fame di immagini, possiamo immergerci nel mondo della nostra immaginazione e lasciarci trasportare in altri luoghi. O ritornare in quelli dove siamo già stati e che abbiamo amato affidandoci alla memoria e al silenzio del nostro cuore che aspetta una nuova rivelazione quando è seduto in riva a un mare tranquillo che chi ha chiamato alla contemplazione.

 

 

Un sentiero che si biforca

 

Mi lascio trasportare dalla

luce in questo spazio che

ho riconosciuto. Quando

sono già stata in riva a questo

mare? Quando ho respirato

questa salsedine e il mirto

portato dal vento? Quando

i gigli hanno invaso questo

sentiero che si biforca e

mi obbliga a scegliere se

tornare verso la casa dei

ricordi o andare verso

quella dell’ignoto? Mi sono

fermata e non scelgo, non

ancora. Posso rimandare e

chiedere alle onde quale

strada prendere, dove

andare, per oggi almeno,

per oggi soltanto.

 

 

 

 

È la luce di un pomeriggio autunnale che mi porta tutte queste domande e una poesia fatta di domande è l’unica risposta che trovo oggi giovedì 14 ottobre del secondo anno senza Carnevale, per questa Cronaca 585 costellata com’è di punti di domanda.

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