sabato 11 settembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/552. Le foglie già imbrunite si sono arrese al richiamo dell’autunno

 



Sono gli ultimi giorni in cui potrò passeggiare in riva al mare, l’acqua è ancora tiepida, ma l’aria sempre più fredda. E la luce è cambiata più ancora di acqua e aria. Tra poco più di dieci giorni sarà autunno, gli alberi lo sanno già. Nella città silenziosa le foglie sono imbrunite da un giorno con l’altro, non si sentono più le cicale di giorno e i grilli di notte. Tutto tace nel cielo, tutto si prepara alla lenta ritirata verso la prima stagione di mezzo, quando bisogna prepararsi al freddo inverno, quando il mare e i bagni saranno un piacevole ricordo, così come le passeggiate all’aria aperta, come le giornate lunghe, il venticello che rinfresca, le angurie, i sogni nell’amaca. Oggi, almeno per la nostra parte di mondo, è un giorno di commemorazione per ciò che accadde negli Stati Uniti vent’anni fa. Come tutti ricordo cosa stavo facendo quel pomeriggio, ricordo lo sgomento, la rabbia, la paura. Oggi lo sgomento e la paura sono legati alla pandemia che non dà il minimo cenno di smettere, è ormai più di un anno e mezzo che ci viviamo immersi, ora abbiamo i vaccini, siamo più protetti e meno persone muoiono. Ma l’idea che questo virus non scomparirà per ancora lungo tempo è un pensiero, per non dire una certezza, che mi accompagna giorno dopo giorno. Per questo continuo a scrivere queste Cronache, anche in giorni come questo dove il silenzio mi sembra più appropriato. Ma poi penso anche che questo esercizio quotidiano, è diventato per me un appuntamento che non voglio e non posso mancare.

 

 

Il pensiero della terra non riguarda solo le radici

 

Come cade la luce in

questo giorno, cade

silenziosa come fosse

neve, le foglie hanno

già accettato l’autunno

che viene e hanno

indossato gli abiti

dorati, e danzeranno

in un vortice l’ultimo

ballo con il vento, quel

giro felice che avrà

un esito noto solo agli

alberi, per le foglie sarà

un esordio e allo stesso tempo

l’ultima volta che vedranno

il cielo così vicino e

penseranno che il pensiero

della terra riguarda solo

le radici, ignare come

sono del silenzio che le

aspetta, prima di tornare

nella prossima stagione chiara.

 

 

 

Non è difficile sentirsi come le foglie in un giorno come questo, dove il sole ci strappa ancora sospiri languidi e dove alziamo la testa e chiudiamo gli occhi in compagnia dei gatti.

 

Oggi è sabato 11 settembre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 552 splende con il bagliore delle foglie che stanno per staccarsi dal loro ramo.

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