martedì 16 febbraio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/345: la neve muta i contorni delle betulle, solo il silenzio è sempre lo stesso

 


Facciamo sempre le stesse cose, eppure ogni giorno è diverso, eppure ogni giorno è uguale. Non siamo noi a stabilire l’ordito, è l’ordine del tempo a plasmarlo. Ma la trama è nostra, nostra la tessitura. Anche in spazi minimi e senza cielo, possiamo definire come saranno le ore del giorno e tirare i fili quando la sera sarà arrivata.

 

La stagione chiara che sta arrivando

 

Cosa potremmo offrire a questo giorno

che ancora non abbiamo dato? Sue

sono le tre sillabe d’argento portate

dal mattino, sue sono le pietre che

ho deposto sulla riva del fiume e

suo è il vento che ci sfiora nel nostro

solito cammino. Ora che è sera è tempo

del fuoco diventare dono insieme alle

arance che risplendono sul tavolo, si

sentono i canti degli uccellini in fondo

al giardino. Ma forse è solo un sogno,

un desiderio per la stagione chiara che

sta arrivando.

 

La sera è l’ora dei libri, si accendono le luci nei punti migliori per leggere, la casa ripiega le ali e si prepara alla notte. Non sempre è un uccello migratore la mia casa. A volte è un veliero alla ricerca di un nuovo approdo, a volte è una slitta che attraversa la tundra siberiana mentre la neve cade e muta i contorni alle betulle. Solo il silenzio è sempre lo stesso, sfiora il capo di ciascuno e dormono i pesci sul fondo del mare e il gelo è una coperta ricamata, una quiete altissima avvolge ogni cosa, e noi possiamo scendere in un libro e iniziare una vita diversa e nuova.

Oggi è martedì 16 febbraio del secondo anno senza Carnevale. La stagione chiara che sta arrivando è inedita e l’ho scritta per questa Cronaca 345.

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