Scrivo del
silenzio e della neve perché il campo innevato dell’immaginazione resta nel suo
angolo con una poesia:
Chi sei?
Sono una
piccola poesia
su una
pagina con
spazio per
un’altra.
Condividi
con me
questo campo
bianco
largo quanto
un acro
di neve,
intatta
tranne per
questi piccoli
Segni come
le impronte
di uccelli.
Vieni, ora.
Questo è il
ventre dell’onda,
i secondi
che seguono il fulmine
esile
momento di silenzio
dopo che la
musica finisce,
il gelo
prima dello
scioglimento.
Sbrigati.
Sdraiati
accanto a me
Disegna
angeli, disegna diavoli
Disegna chi
sei tu.
Ma nel buio della sera e nel freddo della stagione, forse non è così semplice creare angeli e diavoli. Questa poesia l’ho rigirata tra mani e quaderno per parecchio tempo e l’ho già pubblicata sul blog. Ma ho rimaneggiato ancora la traduzione prima di copiarla per questa Cronaca.
È tratta dal film Words and pictures con Juliette Binoche e Clive Owen, due artisti e insegnanti maturi e in crisi. Lo scontro tra le loro visioni, diffidenze reciproche, passioni, malattie e debolezze umane diventa uno straordinario detonatore per la creatività dei loro allievi.
L’arte nasce non solo dalla solitudine e dal silenzio, nasce dalle relazioni che intrecciamo con gli altri, con gli artisti, coi poeti e pittori, anche solo leggendo, anche solo guardando.
Benvenuto dicembre, mese che eri festoso e pieno di luci. Ti tratteremo con delicatezza e avremo cura di te e del fardello che porti come ultimo mese dell’anno senza Carnevale e senza Natale.
La poesia è stata scritta probabilmente dallo sceneggiatore Gerald Di Pego, forse è ispirata da una poesia della poetessa americana Mary Oliver che, nonostante abbia cercato in parecchi suoi libri, non sono riuscita a trovare. E la traduzione non è proprio quella nella versione italiana del film, ma l'ho un po' rimaneggiata.
Oggi è il primo dicembre e questa è la Cronaca 268 appesa alla finestra come una luminaria e assediata dai gatti che vorrebbero giocarci.
Who are you?
I am a small poem
on a page with room
for another.
Share with me
this white field,
wide as an acre
of snow, clear
but for these tiny
markings like the
steps of birds.
Come now.
This is the trough
of the wave, the
seconds after
lightning, thin
slice of silence
as music ends,
the freeze before
the melting. Hurry.
Lie down beside me.
Make angels. Make devils.
Make who you are.
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