Per fare quello che fai
hai bisogno di camminare. È camminare che ti porta le parole, che ti permette
di sentire il ritmo delle parole mentre le scrivi nella tua mente. Un piede
avanti, poi l’altro piede, il doppio battito di tamburo del tuo cuore. Due
occhi, due orecchie, due braccia, due gambe, due piedi. Questo, e poi quello.
Quello, e poi questo. Scrivere incomincia nel corpo, è la musica del corpo, e
anche se le parole hanno significato, possono a volte avere significato, è nella musica delle parole che i significati hanno inizio. Siedi alla tua
scrivania per scrivere le parole, ma nella mente stai ancora camminando, sempre
camminando, e quello che senti è il ritmo del tuo cuore, il battito del tuo
cuore. Mandel’stam: “Mi chiedo quante paia di sandali avrà consumato Dante
mentre lavorava alla Commedia”.
Scrivere come forma minore di danza.
Paul Auster
Diario d'inverno
traduzione di Massimo Bocchiola
Einaudi 2012
Nessun commento:
Posta un commento