Inizio a chiudere il 2012 con due frammenti di un'intervista al poeta e premio Nobel per la letteratura dell'anno passato Tomas Tranströmer.
Riesce a scrivere ancora?
Sì, ho sempre usato la mano sinistra, l'unica che muovo dopo l'ictus. Il computer o altri supporti tecnologici non mi sono mai serviti. Scrivo sulla carta, fino all'elaborazione finale che invece avviene con la macchina da scrivere. Ovviamente ci sono delle difficoltà ma la forma dei miei versi ora è così breve e compatta che mi basta una mano sola.
(...)
In un'intervista ha definito le sue poesie dei luoghi di incontro in cui stabilire un legame inatteso tra parti di realtà.
C'è sempre una verità che esce e una che entra, l'ispirazione è data dall'incontro di entrambe, ma queste due verità non sono mai comode. E ciò che ha l'apparenza di un confronto svela un legame.
intervista di Sebastiano Triulzi a Tomas Tranströmer
la Repubblica lunedì 24 dicembre 2012
2 settimane fa
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