Temporale a Salsomaggiore
Questa notte sei densa e minacciosa.
Dalla pianura balenano città
nell’ora finale dei convogli e il vento
nemico preme alle porte,
nelle piazze s’ingolfa e appanna i globi
della strada elegante.
S’oscura
la tua grazia e la memoria
dei parasoli brillanti per le vie
sotto le nubi tiepide, d’oro.
Né più verrà
nelle placide ore del sonno
il raccolto battito dei pozzi
che misurava le notti. I passanti
tutti hanno un volto di morte,
Emilia, nei viali
dove impazzano le foglie.
Si spegne il tempo e anche tu sei morta.
Mi riafferri coll’aria dei giardini.
Gelsomini stillanti si riaprono
a lenire la notte, si ripopola
il paese all’uscita d’un teatro.
Torna il tuo volto,
vuoi punire le torve fantasie.
Nel rombo che s’allontana
degli ultimi tuoni sorvolanti le case,
sorrido alla tua gente
sotto tettoie sonanti, in ascolto.
Vittorio Sereni
Frontiera
1941
2 settimane fa
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