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una voce che mi spalanca dolcezze ignote
- Mobile d'astri e di quiete
E se di me gioia ti vince,
è nodo d'ombre.
Non altro ora consola
che il silenzio: e non ci sazia
volto mutevole d'aria e di colli,
giri la luce i suoi cieli cavi
a limite di buio.
Mobile d'astri e di quiete
ci getta notte nel veloce inganno:
pietre che l'acqua spolpa ad ogni foce.
Bambini dormono ancora nel tuo sonno;
io pure udivo un urlo talvolta
rompere e farsi carne;
e battere di mani ed una voce
dolcezze spalancarmi ignote.
Salvatore Quasimodo
Ed è subito sera
Oboe sommerso
Mondadori 1942
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