E un sorriso infinitamente debole, e tuttavia
inequivocabile, si diffuse sul suo volto. In quell'istante era come se fosse
una creatura al confine, che nel passaggio da un mondo all'altro aveva onorato
con una breve visita quella cucina. Apparteneva già a un altro mondo. Ma era
tornata indietro all'ultimo momento per recuperare qualcosa che aveva
dimenticato. Stupore e una vaga felicità parvero passare come leggere nuvole di
giugno sopra il paesaggio grinzoso che era stato il suo volto.
Lars Gustafsson
L’uomo sulla
bicicletta blu
Traduzione di Carmen Giorgetti Cima
Iperborea 2015
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