Perduta.
Perduta.
Ti cerco nella stanza, contro il vetro dalle cui lastre vedemmo assieme la città, fuori guardare fuori, e noi mano mia sulla tua mano. Ecco, piano mi concentro rivedo almeno il tuo profilo, fuori piove ma noi siamo dentro, ci sono eccoti: sento il tuo...
Perduta.
Ti cerco al focolare, davanti alla stufa grande, tu che sai come si cura l'esistenza, si scalda la vita, si prepara il tempo, si mescolano le cose tutte del mondo affinché nel nostro piatto stasera non ne manchi alcuna.
Io ti vedo, mi dai le spalle e cucini e io arrivo per abbracciarti. Ma tu mi dici: "Aiutami, piuttosto, prendi..."
Perduta.
Tutte le cose pensate per te, senza te non è che non hanno più senso: fanno male. L'anfora di vino, proprio quello bianco. E il pesce guizzante alla rena. E il primo sole di aprile.
Guardo.
E ogni cosa bella mi frusta il volto.
Sguardo.
Sgomento.
Sgomento. L'assenza tua improvvisa.
Dove sei, Euridice, dove?
Valeria Parrella
Assenza
Euridice e Orfeo
Bompiani 2015
2 settimane fa
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