Lo splendore dell'aprile italiano era ai suoi piedi. Il sole la inondava di luce e il mare giaceva addormentato, muovendosi debolmente. Al di là della baia, anche le incantevoli montagne dai colori squisitamente variegati, erano addormentate nella luce; e sotto la sua finestra, in fondo al pendio erboso costellato di fiori dal quale si ergevano le mura del castello, un grande cipresso si stagliava come un'enorme spada nera contro le tenui sfumature azzurre, violette e rosa delle montagne e del mare.
Restò a bocca aperta. Una simile bellezza... e lei lì ad ammirarla. Una simile bellezza... e lei, viva, a parteciparne. Il suo volto era immerso nella luce. Profumi deliziosi salivano alla finestra e l'accarezzavano, una brezza leggera le sollevava dolcemente i capelli. Laggiù nella baia un gruppo di barche da pesca quasi immobili stavano sospese sul mare calmo, come uno stormo di uccelli bianchi. Che meravigli, che splendore! Non essere morta prima... aver avuto la possibilità di vedere, respirare, sentire tutto questo... Restò a bocca aperta, incantata. Era la felicità? Com'era povera e mediocre la vita di tutti i giorni. Ma cosa dire, come descriverla? Non stava più nella pelle, era come se fosse troppo piccola per contenere tutta quella felicità, come trovarsi in un bagno di luce. Era sorprendente provare questa beatitudine totale, perché qui lei si trovava, e non faceva né avrebbe fatto una sola cosa per gli altri, non doveva fare nulla che non avrebbe desiderato.
I pensieri di Lotty al primo risveglio in Italia nel castello di San Salvatore in Liguria. Uno dei molti mondi della Von Arnim che sto rileggendo dopo vent'anni. Una delizia assoluta!
Elizabeth Von Arnim
Un incantevole aprile
traduzione di Luisa Balacco
Bollati Boringhieri 1993
2 settimane fa
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