giovedì 10 aprile 2014

Il sentire più profondo si rivela sempre in silenzio

Silenzio


Mio padre era solito dire:
«Una persona superiore non fa mai visite lunghe,
né vuole vedere la tomba di Longfellow
o i fiori di vetro di Harvard.
Sicura di sé come il gatto –
che trascina la preda in un angolo,
la coda del topo gli pende dalla bocca come un laccio 
                                                             da scarpe –
ogni tanto gradisce la solitudine
e può restare senza parole
se ascolta un discorso che gli piace.
Il sentire più profondo si rivela sempre in silenzio;
non in silenzio, ma con discrezione».
E non era meno sincero se diceva: «Fate di questa casa il                                                                      vostro albergo».
Ma non sono residenze, gli alberghi.

Marianne Moore
Complete Poems
Faber and Faber 
London-Boston, 1984
traduzione di Francesco Dalessandro

dal blog Poesia senza pari

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