Prima bisogna avere scelto deliberatamente il proprio margine, la finestra da cui guardare. Allora il linguaggio fluisce e accoglie. Fluisce e accompagna lungo quella via rischiosa, piena di illusioni, dove l'inconscio si fa conscio a spese dell'abito, della maschera, del ruolo assunto o recitato, delle figure millenarie, assimilate senza saperlo.
Grazia Livi
Narrare è un destino
La Tartaruga Edizioni 2002
2 settimane fa
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