«Davvero esiste qualche differenza tra l'amore che viviamo e quello che ci appassiona leggendolo nei libri?».
Così l'autore, che con The Hours ha vinto il Pulitzer, compila una sorta di biblioteca esistenziale:
«È difficile citare un grande libro che non parli d'amore: Madame Bovary, Anna Karenina, Morte a Venezia, Il Grande Gatsby, Ulisse, Cent'anni di solitudine. Ogni libro importante che ho letto non solo ha influenzato la mia scrittura e la mia vita, ma ha allargato i miei orizzonti sull'amore».
Nel modo in cui racconta i propri gusti emerge a volte un elemento dolorosamente intimo, che aiuta a chiarire le scelte letterarie:
«Spesso ho regalato libri che parlano d'amore: letteratura e cinema sono mediazioni e visioni insieme e ci servono perché sono convinto che l'amore sia un'esperienza che ci fa intuire l'eternità».
Chi ha scritto le pagine migliori sul tema?
«Tolstoj con Anna Karenina e Thomas Mann con Morte a Venezia.
E nonostante non sia uno dei miei libri preferiti, Schiavo d'amore di Somerset Maugham è una delle storie d'amore più appassionate che siano mai state scritte».
frammento dell'intervista di Antonio Monda a Michael Cunningham
Repubblica 12 settembre 2012
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