Ti sei preparato in qualche modo per scriverlo?
L'idea mi ronzava in testa da un bel pezzo. Ora che so di avere un tempo limitato a disposizione è importante provare a farne buon uso. Così sono andato a scrivere nel mio capanno tutti i giorni. Di solito, ho in testa una storia molto precisa prima di iniziare a scrivere. Questa volta sapevo solo genericamente dove stavo andando, e ignoravo moltissimi dettagli. Così mi sono messo a scrivere con l'intenzione di di far crescere il romanzo quotidianamente. Ogni giorno ho aggiunto un breve capitolo. Un'esperienza che non mi era mai capitata prima. Non voglio sembrare troppo sofisticato, ma è come se qualcosa si fosse messo all'opera per aiutarmi a finire il romanzo. Chiamala musa, o guida spirituale, non saprei. So solo che era convinto di riuscire a scrivere ogni giorno, e questa fede mi ha aiutato. L'idea di provare a lasciare una traccia di me era parte di quanto avevo in mente.
La Stampa - TuttoLibri
sabato 11 febbraio 2017
frammento dell'intervista di John Moore a Kent Haruf a proposito del romanzo Le nostre anime di notte
traduzione di Fabio Cremonesi
NN editore 2017
2 settimane fa
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