L'origine per me, è sempre un mistero, è così per tutti i film che ho scritto e diretto finora, come se il tema mi si imponesse da sé. All'inizio scrivo una decina di pagine, butto giù quello che ho in testa, liberamente e in pochi minuti. Se mi rendo conto che l'argomento m'interessa abbastanza, continuo a prendere appunti, scrivo note ogni volta che capita, in modo disorganizzato. Ci vogliono due, tre anni per rimaneggiare quel materiale e tirarne fuori una storia vera e propria. È per questo che non posso lavorare su commissione. Le mie storie vivono in me a lungo, maturano un po' alla volta.
Pedro Almodovar
intervistato da Enrica Brocardo
Vanity Fair n. 11 20 marzo 2013
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