Portando al di qua
Per ogni parola che ho portato al di là, ne ho
portate dieci
al di qua.
Più che tradurre, il mio lavoro è stato cisdurre.
Dall’estraneo al familiare, dallo straniero al
noto.
La norma è questa. Pochissimi i traduttori, milioni
i cisduttori.
Compresi bilingui e trilingui, che viaggiano meglio
verso
casa pur ignorando dove sia di preciso.
O le migliaia che vedono il mondo in traduzione
di lingua ignota che per intuire consumano la vita.
Cisduttori
supremi della perfezione, compilano dizionari
umanese-
angelese la cui parte seconda resta sempre
incompiuta.
Il medio patrono dei traduttori, non Girolamo ma
Caronte,
porta i vivi nel regno dei morti e ogni tanto, per
bilanciare
la barca, si fa cisduttore e ricarica un morto per
il
regno dei vivi.
Perciò pure lui è un traduttore incompleto.
Traduttrice perfetta ne esiste una sola, patrona
vera di quel
mestiere, che viaggia sempre in un senso, senza
ritorno e
ti trasporta in silenzio nella lingua dell’acqua e terra e aria.
Edoardo Zuccato
Il dragomanno errante
Quaderno di traduzioni
Atì editore 2012
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