a Federico Arkel, partigiano
volto vecchio, la voce incrinata
e il passo malfermo.
Ora il bambino, quel
“lui era un picchiatore”
sta tutto nella tua memoria
e la morte della madre
si è ripetuta in una giornata
di gelo e malattia.
Ma io posso vederti combattere
a diciotto anni e con il tuo
coraggio aprire il futuro
all'uomo che hai generato
e che è maestro di ogni
storia. Lui scrive e tu
sarai sempre lo specchio sicuro
il braccio saldo che tiene
lontana ogni paura.
Ora vivi nelle sue parole
eterno, lui scrive come
respira e continuerà a
sussurrare storie al tuo
orecchio. Riposa nelle
nuvole vecchio combattente
di certo hai amato come hai
solcato il secolo breve
e mai sei tornato indietro.
Anche noi ricorderemo.
Elena Petrassi
Scrivere il vento
Atì editore 2016
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