Scaglie di luce cadente. Poesia della peste
all'incirca anche qui
uno su quattro scompare
proprio mentre parliamo –
leggermente e senza alcuna tecnica muoiono
lentamente e oltre la durata dell’amore
buoni cittadini di un buon paese, muoiono modestamente
l’abbraccio dei contagiati è un progetto nazionale
il rifiuto la prerogativa della cerchia più intima
le metafore dell’amore si squarciano,
la gente esce
dal suo guscio laccato, morendo
urlare non è consentito dove dormono i bambini
e le madri, boccioli morenti di lampeggiatori
nei nubifragi dell’amore degli uomini
qui molto vicino alla terra i bambini e le loro madri
e poi anche i padri muoiono
come muoiono i poveri, lottando
per un po’ di dignità e un po’ di cibo
ogni volta stupita torno
a sfiorare lievemente con le labbra ogni morte
all’incirca anche qui
uno su quattro scompare –
quanti saranno i piccoli portatori per una bara?
ci vogliono molti giorni per avvolgere tuo padre in un lenzuolo
resti impigliato nella rete delle ossa
chi lo seppellirà se non lo fai tu?
smarrito seghi l’albero
tutta la notte il mio orologio fa un suono così solenne
come una bambina che attraversa il corridoio buio
con le scarpe del nonno
tra fili d’erba, contro mura sgretolate
lasciate che le mucche offrano le mammelle ai neonati
che giacciono a pancia in su, come scarafaggi indifesi
le metafore dell’amore si squarciano
improvvisamente un giorno sentirai
il cielo nero avvampare nel silenzio
la strada vuota cercare disperata
il rumore dei passi
siamo alla fine, siamo alla fine
scaglie di luce cadente
Karen Press
The Canary Songbook
Carcanet 2005
traduzione di Paola Splendore
dal sito di Antonio Bux
2 settimane fa
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