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Scrivere è scavare il mio pozzo di petrolio per estrarne tutto il contenuto
Una cosa, considerando il mio stato d'animo di ora, mi sembra incontestabile ed è che finalmente, scavando, sono arrivata a perforare il mio pozzo di petrolio e non scriverò mai abbastanza in fretta, tanto da estrarne tutto il contenuto. Ho almeno sei racconti che premono per uscire e ho la sensazione, finalmente, di poter tradurre in parole tutti i miei pensieri. Restano nondimeno una quantità infinita di problemi; ma non ho mai sentito prima questa urgenza, questa frenesia. Credo di poter scrivere molto più in fretta: se è scrivere - questo improvviso balzo verso un pezzo di carta per annotare una frase, per battere e e ribattere a macchina - sperimentando, perché lo scrivere vero e proprio ora è come una larga pennellata, che perfeziono più tardi.
E se diventassi un romanziere interessante - non dico grande - ma interessante? Stranamente, nonostante tutta la mia vanità, finora non ho avuto molta fiducia nei miei romanzi, né ho pensato che esprimessero me stessa.
Lunedì 20 aprile 1925
Virginia Woolf
Diari. 1925-1930
a cura di Bianca Tarozzi
BUR 2012
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