Londra è un incanto. Esco e
poso il piede su un magico tappeto bronzeo, e mi trovo rapita, nella bellezza,
senza neppure alzare un dito. Uno stupore le notti, con tutti quei portici
bianchi e i vasti viali silenziosi. E la gente che sbuca dentro e fuori,
agilmente, piacevolmente, come conigli. Io guardo giù per Southampton Road,
bagnata come il dorso di una foca o rossa e gialla di sole e osservo gli
omnibus che vanno e vengono e sento i vecchi organetti folli. Uno di questi giorni
scriverò di Londra, di come raccoglie la vita intima e la trasporta, senza
alcuno sforzo. I volti dei passanti sollevano il mio pensiero; gli impediscono
di posarsi, come nella quiete di Rodmell.
Ma la mia mente è piena
delle Ore. Adesso dico che ci
lavorerò per quattro mesi, giugno, luglio, agosto, settembre, e poi sarà
finito, e lo metterò via per tre mesi, durante i quali terminerò i miei saggi;
e allora sarà – ottobre, novembre, dicembre – gennaio; e lo rivedrò tutto tra
gennaio, febbraio, marzo e aprile; e in aprile usciranno i miei saggi e in
maggio il mio romanzo. Questo è il programma. Mi si dipana dalla mente rapido,
e adesso anche libero; e dalla crisi dell’agosto scorso, che considero l’inizio,
è andato molto in fretta, anche se con molte interruzioni. Sta diventando più
analitico e umano, mi sembra; meno lirico; ma sento di avere allargato i limiti
a sufficienza e di poterci riversare tutto. Se così è, tanto meglio. Resta da
rileggere. Questa volta miro a 80.000 parole. E mi piace Londra, per scrivere
questo libro; in parte perché, come dico, la vita ti sostiene; e con il mio
cervello a gabbia di scoiattolo è una gran cosa non dover più girare in tondo.
Poi vedere creature umane, liberamente e rapidamente, è per me un infinito
vantaggio. E posso fare rapide sortite fuori di casa e rinfrescare il mio
ristagno.
Virginia Woolf
Diario di una scrittrice
traduzione di Giuliana De Carlo
Oscar Saggi Mondadori 1979
Diario di una scrittrice
traduzione di Giuliana De Carlo
Oscar Saggi Mondadori 1979
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