venerdì 8 gennaio 2016

La mente creativa è un campo innevato, è il silenzio dopo la caduta del fulmine

Questa poesia la sto rigirando tra mani e quaderno da qualche mese. 
È tratta dal film Words and pictures, che mi è piaciuto anche se sconta qualche ingenuità, con Juliette Binoche e Clive Owen, due artisti e insegnanti maturi e in crisi. Lo scontro tra le loro visioni, diffidenze reciproche, passioni, malattie e debolezze umane diventa uno straordinario detonatore per la creatività dei loro allievi.
Così questa poesia, delicata e immensa, che evoca la mente creativa come se fosse un campo innevato, come se fosse il silenzio dopo la caduta di un fulmine mi piace talmente tanto che ho deciso di condividerla. Anche se mi resta un margine di dubbio sull'autore perché forse la poesia, benché scritta dallo sceneggiatore Gerald Di Pego, forse è ispirata da una poesia della poetessa americana Mary Oliver che, nonostante abbia cercato in parecchi suoi libri, non sono riuscita a trovare. E la traduzione non è proprio quella nella versione italiana del film ma l'ho un po' rimaneggiata e continuerò a farlo perchè c'è ancora qualcosa che mi sfugge.
E.P.


Chi sei?

Sono una piccola poesia
Su una pagina con
Spazio per un’altra.

Condividi con me
Questo campo bianco
Largo quanto un acro
Di neve, intatta
Tranne per questi piccoli
Segni come le impronte
di uccelli.
Vieni, ora.
Questo è il ventre dell’onda
I secondi che seguono il fulmine
Sottile fetta di silenzio
Mentre la musica cessa
Il gelo prima dello scioglimento
Sdraiati accanto a me
Crea angeli, crea diavoli
Crea chi sei tu


Gerald Di Pego


Who are you?

I am a small poem
on a page with room
for another.

Share with me
this white field,
wide as an acre
of snow, clear
but for these tiny
markings like the
steps of birds.
Come now.

This is the trough
of the wave, the
seconds after
lightning, thin
slice of silence
as music ends,
the freeze before
the melting. Hurry.

Lie down beside me.
Make angels. Make devils.
Make who you are.








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