giovedì 17 marzo 2016

Una vita da lettore forte e la felicità fatta di carta e parole che un libro è


Leggere libri crea dipendenza, comprare libri crea dipendenza. Niente di meglio da annusare di un bel libro di carta, niente di meglio che guardare i libri nella libreria e nelle incerte torri accanto al letto. È vero i libri compongono un paesaggio che non sta solo nei nostri occhi ma che ogni giorno ci aiuta a ricordare e definire chi siamo, da dove veniamo e dove vorremmo andare. A Milano ci sono molte belle librerie, ne hanno aperte di nuove che non ho ancora visto, ma la Feltrinelli di via Manzoni, la libreria Utopia e il Libraccio di Via Corsico in particolare, potrebbero darmi la carta di platino come miglior cliente! E dall’anno scorso ho iniziato a comprare libri su Amazon – Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna e Stati Uniti perché a volte non resisto all'urgenza di avere tra le mani una novità e non voglio aspettare l’occasione di andare in libreria e perché i libri nelle altre lingue che leggo – inglese, francese e spagnolo – arrivano nel giro di pochi giorni o settimane e mi sembra inutile passare da una libreria fisica visto che a Milano, chiusa la Feltrinelli di piazza Cavour e fatto salvo per la Hoepli, proprio non saprei dove andare a procurarmeli i libri stranieri. Grande soddisfazione mi dà comprare libri su Maremagnum che è una libreria virtuale che aggrega centinaia di librerie non solo italiane. Ho comprato decine di libri anche da loro perché il gusto di un libro di seconda mano non somiglia a null'altro al mondo. A volte, quando sono molto fortunata, ci sono foglietti e annotazioni, dediche e riflessioni dei proprietari precedenti e questo rende per me quel libro ancora più prezioso. Il momento che amo più di tutti è quando mi arrivano i pacchetti e ogni volta è come se fosse la mattina di Natale quando avevo sei anni. Ho letto 13 ebook negli ultimi sei mesi, ho amato le storie che ho letto - tra gli altri 2 romanzi di Ian McEwan (perché io a un certo punto della mia vita abbia smesso di leggere McEwan è una domanda che ancora non ha risposte perché è uno scrittore che adoro e Sabato e Espiazione sono due capolavori assoluti) e uno di Clara Sanchez - ma da quando li ho letti penso che dovrei averli anche di carta. Mi sono mancati la sensazione tattile della carta, il peso nella mano, la copertina, poterli sottolineare e segnare e scrivere sui margini come faccio sempre quando leggo un libro che mi piace e scelgo citazioni per il mio blog. Mi è mancato il non poterli annusare e sfogliare e poi decidere se è un libro che vorrei rileggere, se non rileggerò mai ma voglio comunque tenere o se è un libro che potrei decidere di vendere al Libraccio o regalare alla biblioteca vicino a casa. Mi sono mancate le copertine, quelle bianche di Einaudi, quelle colorate di Adelphi, quelle eleganti dei libri di poesia di Crocetti e Atì. Gli ebook non hanno copertine e così quando i pochi lettori che incrocio in metrò ogni mattina leggono Kindle o Kobo, il non sapere cosa stanno leggendo un po’ mi scoccia. Giusto ieri c’erano due uomini coi capelli grigi che leggevano libri di carta: il primo, molto più alto di me, leggeva Anna Karenina di Tolstoj e non leggeva nella mente, ma compitava con le labbra e sussurrava parola dopo parola. L’altro, più basso di me, stava leggendo i racconti di Gianrico Carofiglio Non esiste saggezza e si è un po’ seccato perché ho continuato a girargli intorno finché non sono riuscita a vedere la copertina del libro. Sono contenta quando incontro gente che legge in metropolitana anziché sfogliare compulsivamente facebook o fare qualche giochino. Qualche settimana fa ho addirittura incrociato una signora che leggeva Proust in francese e un ragazzo che leggeva il Don Chisciotte. Anche io, come quasi tutti i lettori forti, quando scopro uno scrittore che mi piace divento un temibile lettore seriale. Devo leggere tutto quello che è stato pubblicato e se ci sono in circolazione biografie, autobiografie, epistolari, carteggi, saggi critici devo leggere pure questi e sono in preda alla frenesia più assoluta fino a che non ho finito. Mi era accaduto con Simone de Beauvoir e Grazia Livi, con Colette, con Sylvia Plath, con Rimbaud e Baudelaire, Proust e Marie Cardinal, con Alberto Moravia e Eugenio Montale, con Katherine MansfieldVirginia Woolf e Marina Cvetaeva, tra gli altri, quando ero ragazza e via via negli anni  con Irène Némirovsky, Gianrico Carofiglio, Alicia Gimenez Bartlett, Agota Kristof e Paul Auster (e qui chiudo la lista perchè forse mi converrebbe allegare la Garzantina della Letteratura).
Leggere è una delle cose che più amo al mondo, i libri sono tra i miei oggetti preferiti. E credo che il segreto di ogni lettore forte stia nella felicità fatta di carta e parole che un libro è. È una felicità fatta dalla consapevolezza di appartenere a una vasta comunità di lettori e scrittori che conversano e crescono, maturano, amano, imparano, pensano e si divertono attraverso il tempo e lo spazio. Se il tempo è la quarta dimensione i libri sono la quinta, ogni libro è un mondo da scoprire e condividere. Ogni libro scritto è un dono al mondo, ogni libro letto è la felicità della condivisione. I primi due libri da “grandi” di cui sono diventata proprietaria sono stati il libro de poemas


di Federico Garcia Lorca e un vocabolario Zingarelli. 




Le poesie le leggevo senza capire le metafore, avevo sette anni, e il vocabolario lo leggevo in ordine alfabetico. Mi piace pensare che questi due libri abbiano fatto scoccare la scintilla che mi ha spinto non solo a diventare un lettore forte ma anche a scrivere e non solo poesie – ho pubblicato tre libri sinora -  ma anche romanzi, di cui uno solo edito per il momento, e scrivere i profili delle scrittrici che amo per l’Enciclopedia delledonne e recensioni per varie riviste, blog e siti. 







Ha ragione Umberto Eco quando scrive che leggere è un’immortalità all'indietro e George R. R. Martin quando dice che leggere è vivere mille vite. Non so se riuscirò a leggere tutti i libri che ho comprato e che mi hanno regalato prima di morire. Ma non ci penso, sono troppo impegnata a leggere.

E. P.

Nessun commento: