Con gli occhi pieni di stelle
Il tempo
della pazienza è finito e
il buio
lentamente arretra e si
ferma ai
confini del campo dove
l’aratro ha
inciso le parole
dell’inverno
nella terra scura.
Sui confini
restano le ombre
delle giornate
invernali coi
loro tavolini
da tè e i camini accesi
con i libri
iniziati e non ancora
finiti perché
gli occhi erano troppo
pieni di
stelle per potersi chinare
sulle pagine
ruvide e sulle tue
mani
leggere.
Ora il
camino è spento, il fuoco
non crepita
più e la cenere tiene in
sé tutto l’amaro
dei giorni di questo
inverno del
nostro scontento
falciati dal
gelo come l’ultima
foglia
testarda che ancora non è
caduta e
resta per dire il tempo
che è stato.
Oggi siamo
fermi nello spazio
incerto tra
le stagioni, dove
la mano di
ghiaccio dell’inverno
sconfitto,
sfiora le tiepide dita
della
signora primavera che
si ritrae dal
suo abbraccio appassito
e volge lo
sguardo verso il nostro
cielo vuoto
di parole.
Ancora le
rondini non sono tornate
e le nuvole
sono fogli bianchi
per le nuove
poesie e quanto
è vasto lo
spazio che ci sovrasta
e quanto
calda la luce che attraversa
il vetro
verde di quella bottiglia
e tutte le
nostre parole.
Presto sarà
il tempo delle rose
e il fiume
canterà alla nostra
porta in una
lingua straniera
presto sarà
il giorno dove leggeremo
le stesse
rondini e lo stesso frammento
di cielo.
Elena Petrassi
questa poesia è un inedito che sarà compreso nel quinto libro che ho iniziato, mentre il quarto è ormai finito e quasi pronto da stampare.
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