Oggi non dormirai. Tanto è il chiarore alla finestra.
Sulla città s’innalzano i fuochi d’artificio.
Non dormirai, sono accadute troppe cose.
Sulla città s’innalzano i fuochi d’artificio.
Non dormirai, sono accadute troppe cose.
Su te vegliano i libri, in file ordinate.
A lungo penserai a ciò che è accaduto
e a ciò che non è stato. Oggi non dormirai.
Le tue palpebre rosa si ribelleranno,
avrai gli occhi arrossati, bruceranno,
il cuore gonfio di ricordi.
Non dormirai. Si aprirà l’enciclopedia
e ne usciranno i vecchi poeti, vestiti con cura,
al riparo dal freddo. Si aprirà la memoria,
come un paracadute, con un sibilo improvviso.
Si aprirà la memoria e tu non dormirai,
ti cullerai tra le nuvole, bersaglio
mobile e chiaro dei fuochi d’artificio.
Non dormirai mai più, troppo ti è stato
detto, troppo è accaduto.
Eppure ogni goccia di sangue potrebbe
scrivere la sua Iliade scarlatta.
Ogni alba potrebbe essere autrice
di cupe memorie. Non ti addormenterai
sotto la spessa coltre di tetti, solai, camini
che gettano verso l’alto una manciata di cenere.
Le notti in bianco fluttuano nel cielo silenziose
e i remi frusciano, calze di seta.
Uscirai nel parco e i rami
ti batteranno amichevolmente sulle spalle,
per cresimarti un’altra volta, come se non fossero
certi della tua promessa. Non dormirai.
Correrai per il parco deserto, diventerai
un’ombra, incontrerai altre ombre. Penserai
a qualcuno che non c’è più e a qualcuno
che vive con tale intensità che questa vita ai margini
si trasforma in amore. Sempre più luce
si affolla nella stanza. Oggi non dormirai.
Adam Zagajewski
Dalla vita degli oggetti
Poesie 1983-2005
a cura di Krystyna Jaworska
Adelphi 2012
2 settimane fa
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