Si ricordava di lui e, per amore, anche se pensava
a un serpente, avrebbe detto solo un arabesco; e avrebbe nascosto
nella gonna il morso caldo, la ferita, l’impronta
di tutti gli inganni, avrebbe fatto quasi tutto
per amore: avrebbe dato il sonno e il sangue, la casa e la felicità,
e avrebbe custodito silenziosi i fantasmi della paura, che sono
i padroni delle più grandi verità. Già un’altra volta aveva mentito
e per amore si sarebbe seduta alla tavola di lui
e avrebbe negato che lo amava, perché amarlo era un inganno
ancora più grande che mentirgli. E, per amore, si mise
a disegnare il tempo come una linea stordita, sempre
al cadere di una pagina, a prolungare il mancato incontro.
E faceva stelle, anche se pensava alle croci;
arabeschi, anche se ricordava solo serpenti.
Maria do Rosário Pedreira
traduzione di Mirella Abriati
da “La casa e l’odore dei libri”, Librati Edizioni, 2008
***
Lembrava-se dele…
Lembrava-se dele e, por amor, ainda que pensasse
em serpente, diria apenas arabesco; e esconderia
na saia a mordedura quente, a ferida, a marca
de todos os enganos, faria quase tudo
por amor: daria o sono e o sangue, a casa e a alegria,
e guardaria calados os fantasmas do medo, que são
os donos das maiores verdades. Já de outra vez mentira
e por amor haveria de sentar-se à mesa dele
e negar que o amava, porque amá-lo era um engano
ainda maior do que mentir-lhe. E, por amor, punha-se
a desenhar o tempo como uma linha tonta, sempre
a cair da folha, a prolongar o desencontro.
E fazia estrelas, ainda que pensasse em cruzes;
arabescos, ainda que só se lembrasse de serpentes.
Maria do Rosário Pedreira
de “A Casa e o Cheiro dos Livros”, Editor Gótica, Lisboa, 2001
3 settimane fa
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