giovedì 9 giugno 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/823. La parola semplice, della stessa materia della luce

 


  

Oggi giornata di lavoro durissimo, intenso e divertente e poi a fine pomeriggio incontro alla Libreria delle Donne per programmare gli incontri futuri. Ci sono tanti libri interessanti, documentari e persone da incontrare e scoprire. Però oggi è anche uscito un prezioso libro Verrà la pace e avrà i tuoi occhi. Piccolo vademecum per la pace ricco di riflessioni e poesie dedicate a questo tema imprescindibile per educarci a vivere in un mondo senza conflitti. Che è un intento utopistico, lo so bene, ma senza l’orizzonte dell’utopia, come scriveva Eduardo Galeano, è difficile continuare a camminare. Nel libro c’è anche la mia poesia Trittico degli alberi e della pace che ho già postato nelle Cronache, così scelgo la poesia di Lorenzo Gobbi:

 

 

La gioia è un turbine di quiete

 

Ho imparato, Layla, quanto

è giusto stendere la mano

al disperdersi dei passeri

per fame – senza foga di nutrire,

di salvare. Impazzirei se non sognassi

un dio che è pane.

Penso che sia stata pronunciata

la parola semplice, la sola

che ci ascolti intimamente

senza dire, della stessa materia

della luce.

Purifica il dolore... a me

non sembra: direi che c’è un bisogno

indiscutibile di gioia

com’è forse nella vita oscura

dei diamanti – gioia pura,

grazia illimitata perché a volte

l’opera si compia.

È bene liberare, Layla,

assolvere nel gesto e nella voce,

aspergere col sangue se bisogna –

il proprio, il solo. Se no, perché

parlare?

Quando si spezza la canna incrinata

e il lume che vacilla cede

tutto alla durezza della notte,

senti a poco a poco come

un fremito nel buio e nella terra:

un saluto che si colma, un abbraccio

caldo che ridona vita appena può.

 

 

Con un canto di speranza si chiude questo giovedì 9 giugno del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 823, semplice, pura, luminosa.

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