"Quelle di pochi versi arrivano da sole, bussano alla porta e io apro. Cammino, mi parlo nella mente, scrivo un paio di versi e correggo. Nelle poesie lunghe, come La patria, c'è un intero sistema di pensiero. Nelle brevi la concentrazione è immediata".
Quando una poesia è riuscita?
"Quando si muove. Deve attraversare un territorio. Può anche sembrare bella, ma se resta ferma nel suo tempo e nella sua idea, senza un prima e un dopo, è mezza morta. Che siano tre versi o 300, bisogna che accada qualcosa. Dev'esserci una sorpresa del pensiero. Un eros nella parola".
Lei dà sostanza poetica a
"Non ci sono parole belle o brutte. Tutte sono stupende. Purché siano reali e pertinenti. Spesso le parole sono usate in modo orribile, e alcune vengono logorate dall'uso. Perciò bisogna aspettare che ritrovino un'innocenza".
frammenti dell'intervista di Leonetta Bentivoglio alla poetessa Patrizia Cavalli
Repubblica mercoledì 7 settembre 2016
Nessun commento:
Posta un commento