Tra l’andarsene e il restare dubita il giorno,
innamorato della sua trasparenza.
innamorato della sua trasparenza.
La sera circolare è già baia:
nel suo quieto viavai oscilla il mondo.
nel suo quieto viavai oscilla il mondo.
Tutto è visibile e tutto è elusivo,
tutto è vicino e tutto è intoccabile.
tutto è vicino e tutto è intoccabile.
I fogli, il libro, il bicchiere, la matita
riposano all'ombra dei loro nomi.
riposano all'ombra dei loro nomi.
Palpitare del tempo che nelle mie tempie ripete
la stessa ostinata sillaba di sangue.
la stessa ostinata sillaba di sangue.
La luce fa del muro indifferente
uno spettrale teatro di riflessi.
uno spettrale teatro di riflessi.
Nel centro di un occhio mi scopro;
non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo.
non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo.
Si dissipa l’istante. Senza muovermi,
io resto e me ne vado: sono una pausa.
io resto e me ne vado: sono una pausa.
Octavio Paz
Il fuoco di ogni giorno
Albero interiore (1976-1987)
traduzione di Ernesto Franco
Garzanti 1992
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