Ho ripreso una lettera in mano.
Ho letto, ancora. Sin che morì la luce.
(Kostantinos Kavafis)
Dunque ora ricorda corpo
non il corpo che amasti
e che ora dorme in un diverso inverno
ma gli oggetti della stanza di allora.
Ricorda come li attraversavi indifferente
e come li vorresti ora pesanti contro il petto
a premere il rimpianto a farne cosa
da erigere sul dubbio che due corpi
siano stati davvero in una tregua:
legno, respiro, ballatoio
e quelle felci fulgide, appartate...
Antonella Anedda
Il catalogo della gioia
Donzelli 2003
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