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ora sto scrivendo più rapidamente e liberamente di quanto non mi sia mai accaduto in vita mia
Sono scossa come una vecchio bandiera per via del romanzo. Si tratta di To the Lighthouse. Penso che valga la pena di dire a mio proprio vantaggio che finalmente finalmente, dopo la battaglia di Jacob's Room, dopo il tormento - un tormento continuo eccetto la fine - di Mrs Dalloway, ora sto scrivendo più rapidamente e liberamente di quanto non mi sia mai accaduto in vita mia; molto di più - venti volte di più - che per qualsiasi altro romanzo. Questa è la prova che sono sulla strada giusta, credo; e quale che sia il frutto maturato della mia anima, esso deve essere raggiunto per questa strada. È buffo ma ora invento delle teorie secondo le quali la fertilità e la facilità sono l'essenziale: mentre un tempo mi dichiaravo a favore di uno sforzo di concisione, di nitore. In ogni caso vado avanti così per tutta la mattina; e faccio una fatica del diavolo a non spronare il cervello per tutto il pomeriggio. Vivo completamente immersa in questo libro e quando risalgo piuttosto faticosamente alla superficie sono spesse incapace di trovare qualcosa da dire mentre passeggio intorno allo Square; non è una buona cosa lo so. Forse però può essere un buon segno per il libro. Naturalmente conosco benissimo tutto questo: è stato così per tutti i miei romanzi. Ora riesco a far affiorare ogni cosa alla superficie; e "ogni cosa" significa una folla e un peso e una confusione in testa.
Martedì 23 febbraio 1926
Virginia Woolf
Diari. 1925-1930
a cura di Bianca Tarozzi
BUR 2012
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