Se si ama il presente è perché riusciamo a indugiare sul passato, a ripercorrerlo con tenerezza, con indulgenza; e quando il presente lo si detesta non ci si può proiettare in un tempo che deve ancora venire. Senza l'integrazione dei tempi verbali non è possibile avere una buona vita, ero, sono, saranno, poiché ciascuno di essi è inestricabilmente connesso all'esperienza umana nel suo divenire.
Iaia Caputo
Era mia madre
Feltrinelli 2016
2 settimane fa
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