Amore mio, ti sto
aspettando. Quanto è lungo un giorno al buio, o una settimana. Il fuoco è
spento ormai e io sento un freddo orribile. Forse dovrei trascinarmi fuori ma
poi ci sarebbe il sole. Ho paura che sto sprecando la luce per i dipinti e per
scrivere queste parole. Moriamo. Moriamo. Moriamo ricchi di amanti e di tribù,
di gusti che abbiamo inghiottito, di corpi che abbiamo penetrato risalendoli
come fiumi, di paure in cui ci siamo nascosti come in questa caverna stregata.
Voglio che tutto ciò resti inciso sul mio corpo. Siamo noi i veri paesi, non le
frontiere tracciate sulle mappe con i nomi di uomini potenti. Lo so che
tornerai e mi porterai fuori di qui nel palazzo dei venti. Non ho mai voluto
altro che camminare in un luogo simile con te, con gli amici. Una terra senza
mappe. La lampada si è spenta e sto scrivendo nell'oscurità.
Lettera d'amore nel film Il paziente inglese
1 settimana fa
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