domenica 16 gennaio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/679. Saltare dal muretto tenendosi per mano

 


 

Oggi è stata una giornata ricca di scrittura, condivisioni e immaginazioni, ricerca di metafore e similitudini. Così la vita vera, i ricordi, si sono intrecciati con il respiro del futuro che andiamo tracciando con queste azioni, le condizioni per un futuro desiderato. Con tutta la ricchezza di stimoli e suggestioni era inevitabile che una poesia si preparasse a scaturire dalla bellezza di questa giornata. Soprattutto dopo una lunga conversazione con Andrea B. che voglio ringraziare ancora e a cui dedico questa poesia.

 

 

Dove si ferma il vento

 

Cosa pensano le montagne?

Vorrei essere mare o almeno

bagnarmi dentro, imparare come

l’acqua si arrende all’aria, proprio

come faccio io che cedo al vento.

E tu mare? Io vorrei essere vento

e mai stare fermo, perché non

sono io a scegliere il ritmo delle

onde ma è sempre il vento

che decide dove devo andare.

Il vento si ferma ad ascoltare,

non sapeva di essere tanto

considerato, si muove come

un bambino capriccioso il vento

e niente lo sconfigge, neanche

il fuoco che lui accende e gonfia.

Sorride il vento e continua a

correre più che camminare, deve

andare, arrivare e poi ripartire,

mai può stare fermo il vento,

se non su questo foglio dove

arriva e si riposa nelle mie

parole. In fondo al giardino

due bambini saltano dal

muretto tenendosi per mano.

 

 

È l’azzurro del mare, del cielo e del vento che ha accompagnato le ore di domenica 16 gennaio del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 679 si sta esercitando a saltare dai muretti mano nella mano, nel presente e poi ancora domani.

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