giovedì 30 dicembre 2010

Seconda variazione. La pioggia

Dietro la pioggia si nasconde l’aria,
il vetro reclama il suo scontento
nel duello insonne di chi nello
spazio non cerca un posto ma
solo il movimento. Il ramo sorregge
la pioggia e canta al ritmo del vetro
immobile che ti protegge dalla vasta
notte della parola. Sono poche le
cose, pochi gli oggetti sul tuo tavolo
inciso di silenzio: la sigaretta accesa
nata per dare vita al fumo, la penna
deposta perché non vuoi che ti
sia spada, la mia rosa che geme ma
non si piega. È vuota la stanza, le
tue spalle sono il rifugio, sono la notte
oscura.

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