È solo una finestra, non occhio
sul mondo ma specchio del passato
che non trova l’alveo dove posare
il capo. L’uomo stringe una penna
come se fosse l’ultima sigaretta e
il fumo del reale piano sfila verso
il vertice del legno dove vetro e
aria si parlano, invisibile contro
invisibile. Nell’esile vaso della
compagnia mancata, quell’unica
rosa resiste alla sfida e non apre
i petali alla fiducia della luce, non
piega la foglia alla tua carezza
trattenuta. Scrive l’uomo, offre
le spalle all’ignoto della stanza
e non parla più di quanto non
possa la pioggia mite che sfida
l’aria e il vetro nel campo visibile
del sogno non compiuto. Perché
fuori piove e l’uomo solo fuma,
non può scrivere, non vuole, non
in quella stanza vuota.
2 settimane fa
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