Su Minima&Moralia e Linkiesta due belle recensioni di Gianni Montieri e Elisabetta Favale
Amy Hempel
Nessuno è come qualcun altro
Storie americane
traduzione di Silvia Pareschi
Società Editrice Milanese
titolo originale Sing to it
Cantagli una canzone
Alla fine disse: niente metafore! Nulla è come qualcos'altro. Eppure poco prima mi aveva detto: fammi un’amaca con le mani. Ed eccone una.
Disse: nemmeno la pioggia–citava il poeta–nemmeno la pioggia ha mani così piccole*. Ed eccone un’altra.
Alla fine volevo consolarlo. Invece dissi: cantagli una canzone. Il proverbio arabo: quando il pericolo si avvicina, cantagli una canzone.
Eppure poco prima gli avevo detto: niente metafore! Nessuno è come qualcun altro. E lui aveva detto: per favore.
Così, alla fine, gli feci un’amaca con le mani.
Le mie braccia, gli alberi.
At the end, he said, No metaphors! Nothing is like anything else. Except he said to me before he said that, Make your hands a hammock for me. So there was one.
He
said, Not even the rain—he quoted the poet—not even the rain has such small
hands. So there was another.
At
the end, I wanted to comfort him. But what I said was, Sing to it. The Arab
proverb: When danger approaches, sing to it.
Except
I said to him before I said that, No metaphors! No one is like anyone else. And
he said, Please.
So—at
the end, I made my hands a hammock for him.
My
arms the trees.
*
somewhere i have never travelled,gladly beyond è una poesia di e.e. cummings
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