lunedì 13 ottobre 2014

Dove la strada infuocata tocca il cielo

Il giorno del bucato della poetessa che invecchia

Sollevo il viso ed esco, evitando la luce,
tenendomi lontano dalla curva dove la strada infuocata tocca il cielo.
Qualunque cosa esista al centro della terra mi
prenderà prima o poi. Prima. Di quanto io pensi.
Quel nucleo di luce concentrato
e chiuso, denso come una stella, come specchi
liquefatti. Rosso scuro e pesante. Trancio dal
macellaio. Già mi trascina giù, già
divento più bassa, in modo infinitesimo.
Le ossa delle gambe si ispessiscono – è l’inizio-
si contraggono, come muscoli.
Dopo arriva la fragilità, un vento secco che mi soffia
nel corpo,
sferzandomi da dentro, come se fossi
un fossile, le parti molli mangiate fino all'osso.
Presto diventerò di calcio. Comincia dal cuore.
Lavo moltissimo. Lavo tutto.
Se solo potessi fare tutto pulito, prima di morire.
Per vedere Dio, mi hanno detto, non si va
nella foresta o in città; non si va sul prato,
in riva al mare, a meno che non sia freddo.
Si va nel deserto.
Si pensa alla sabbia.

Margaret Atwood
traduzione di Loredana Magazzeni

Nessun commento: