2 settimane fa
giovedì 31 marzo 2011
Katherine Mansfield a Bandol
Quando arrivò a Bandol, dopo tre giorni di viaggio, era spossata. Si sentiva come una mosca, caduta nel latte e ripescata, ma con le zampe e le ali ancora troppo bagnate per potersi muovere. Bandol la incantò di nuovo: smagliante di luce, con le splendide palme e le montagne violette nell'ombra e verdi di giada nel sole. Il mare era così trasparente che si poteva vedere, come in una carta geografica distesa sotto le onde, un paese sconosciuto con laghi e baie e foreste. La costa era rosa come la polpa di una pesca. Gli uomini stavano al largo a pescare: o riparavano e incatramavano le barche sotto le sue finestre; e lei sentiva i colpi ripetuti dei piccoli martelli, e qualche zaffata di catrame irrompeva attraverso i rami della mimosa. I vecchi dipingevano le barche, le vecchie filavano la lana o rammendavano le reti, le ragazze facevano ghirlande di fiori gialli. Vide una farfalla, maldestra sulle ali, che barcollando si godeva il sole; e le sembrò di scorgere una sorella. Così, barcollando e maldestra anche lei, tornò nei luoghi che avevano conosciuto il suo amore. Qui c'era il campo dove avevano contemplato gli anemoni: qui il muro dove le lucertole prendevano il sole; qui i mandorli fitti di boccioli bianchi e rosa. Poi ritornò a Villa Pauline. "Quando sono arrivata alla veranda," scrisse a Middleton Murry "e ho guardato di nuovo il mandorlo, il piccolo giardino, la tavola rotonda di pietra, il sedile intagliato nella pietra, gli scalini che scendono nella cantina, e poi ho guardato in su, la nostra casa rosa con le conchiglie dipinte sulle finestre e le persiane di uno strano blu grigio, ho pensato che non ne avevo mai, nei miei più felici ricordi, afferrato tutta la bellezza". Entrò nella casa, e vide la padrona con lo stesso scialletto nero di una volta, magra e grigia come allora. "Vous désirez, Madame?" disse. La Mansfield riuscì appena a dire: "Bonjour, Madame, Vous m'avez oubliée?". "Ah" gridò lei "riconosco la vostra voce, entrate, entrate, Madame..." Le due donne sedettero attorno alla tavola da prazo: madame Allègre al posto di Middleton Murry, lei con la schiena al fuoco, nel suo posto di allora, e discorsero a lungo. La Mansfield sentiva sé stessa rispondere, sorridere e lisciare il manicotto, discuterela mancanza di carne, l'orrido pane e i prezzi proibitivi e "cette guerre": intanto le pareva che da qualche parte, al piano di sopra, Middleton Murry e lei fossero distesi, simili ai due piccoli figli di Clarence nel Riccardo III, soffocati e uccisi sotto i guanciali, e la padrona e lei facessero la guardia come due vecchie rugose. Poteva a stento guardare la stanza. Quando scorse la propria fotografia sulla parete la fotografia che Middleton Murry aveva lasciato, non riuscì più a resistere. Lasciò Villa Pauline, e rimase a lungo appoggiata al muro, al fondo della piccola strada, guardando il mare violetto che batteva forte contro uno strano e scuro raggrumarsi di alghe. Mentre scendeva le scale, cominciò a piovere. Grandi e riluttanti gocce le caddero sulle mani e sul viso. La luce del faro lampeggiava nel buio, mentre un brulichio di soldati di colore prendeva a calci qualcosa nella sabbia tra le palme - forse un cane morto o un gattino legato: certo una parte del suo cuore. Comprese che la felicità di Bandol era perduta per sempre, sepolta nel pozzo di solitudine dove aveva delirato sognando di vergare le pagine dell' "Aloe" con la mano del fratello morto. Tutto, a Bandol, era mutato, come lei era mutata. Tutto era degradato, sciupato, tumefatto. Nel giardino di Villa Pauline non c'era un solo fiore: non una giunchiglia, non una rosa, non un arancio. I bei gerani dell'albergo erano diventati ispidi cespugli in mezzo a bottiglie rotte e a pezzi di tubo di piombo. La tabaccaia era cambiata. La macellaia era cambiata. La pasticceria era chiusa, con grandi manifesti tristi incollati alle finestre. Nessuno nel paese si ricordava di lei. Anche il tempo cambiò all'improvviso: il mare si sollevò e fumò come una mandria di mostri impazziti, le anime perdute passarono in cielo turbinando, il vento ululava, le persiane cigolavano, e il vecchio albergo deserto pareva su un isola - lontana, molto lontana. Brano tratto da Vita breve di Katherine Mansfield di Pietro Citati
Etichette:
Bandol,
Katherine Mansfield,
pane,
Pietro Citati,
scrittrici,
Villa Pauline
Iscriviti a:
Post (Atom)