La
notte arriva all’improvviso mentre non stiamo guardando la finestra. Il cielo
di oggi era grigio-azzurro, l’aria ancora calda. Un inganno, un’illusione
d’estate, un prolungamento della stagione bella, uno scarto improvviso e ci
ritroviamo immersi nell’aria d’autunno, l’aria della transizione, quella che
conserva ancora nitide le immagini del mare e della spiaggia, dell’isola e del
giardino.
La marea ha trascinato i nostri sguardi a riva
Quando
cammino non cerco
di
ritrovare le tue impronte e
tanto
meno quelle che ho lasciato
giorno
dopo giorno perché
cercavo
una corrispondenza tra
il
mio cuore e il tuo. Poi la marea
ha
trascinato lontano le acque e
le
nostre impronte sono emerse
scolpite
nella roccia e non erano
i
nostri passi che ho ritrovato,
era
il tuo profilo accanto al mio.
Se
anche le pietre conoscono
la
forza dell’amore, lo capirò
più
tardi, quando vedrò le stelle
e
i tuoi occhi brillare perché
saremo
vicini nell’oscurità.
È
sempre strano ricominciare a camminare nel buio, cedere alla notte i privilegi
del giorno, arrendersi ai capricci delle luci piccole, del vento che non soffia
ma sta fermo a guardare cosa faremo, se le nostre mani si staranno cercando, se
il buio accetterà di dormire quando avremo spento la luce.
Ma
amo l’autunno e lascio andare l’estate, tornerà l’estate con o senza di noi.
Benvenuta
stagione che rosseggia tra il fuoco e le trame delle storie che ancora non ho
scritto.
Ora
posso finire il raccolto, fare ordine tra gli spunti e le piume, scegliere
quale segreto custodire e quale mistero andare a svelare. Dobbiamo arrenderci
alla facoltà di scelta, se non raccontiamo quello sguardo che abbiamo
incontrato, come potrai tu averne nostalgia?
Oggi
è sabato 18 settembre del secondo anno senza Carnevale, quando arriverà la fine
di questa parola, anche la Cronaca 559 starà dormendo, in attesa dei sogni non
ancora sognati.
Heureuse la musique de notre langue-sœur - l’italien classique - dans cette belle amorce d’épithalame poétique ! Et compliments à la poétesse célèbre et célébrée qui chante cette fin d’été inspirée sous un couple de feuilles incarnates, serein parce qu’il sait la transfigu-ration annuelle de notre bas-monde à travers les épreuves des quatre saisons. Même privé de Carnaval. Heureuse la littérature italienne qui vient aux Autres née des eaux qui l’ont engendrée – mais non pas muette – comme l’Anadyomène pure de Botticelli ! 19.9.2021
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