mercoledì 17 febbraio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/346: dove il vento regna e si riposa, anche la betulla e la rosa guardano a occidente

 



Spazio dopo spazio, vento dopo vento e sillaba dopo sillaba, un’altra giornata sta arrivando al suo compimento. Cosa abbiamo lasciato di noi nel tempo, cosa il tempo ci ha donato?

È sempre un movimento minimo, un sussurro, una lingua di fuoco che ci fa spostare dal luogo di sosta che avevamo scelto.

Quando la primavera si affaccia nel mondo e sfiora tutte le creature, non ci sono distinzioni tra noi e gli altri. Godiamo del sole, dell’aria chiara, del canto degli uccellini e respiriamo sotto un cielo sollevato che si rispecchia nel mare come nei nostri occhi.

La passeggiata odierna è stata lunghissima e, nonostante l’acqua sia ancora fredda, ho camminato sul bagnasciuga e lasciato che il sale impregnasse vestiti, capelli e viso. Sono passata dalla Casa delle Tre Sorelle che erano in veranda a prendere il sole. A occhi chiusi sembravano tre divinità sul loro altare, e i gabbiani devoti arrivavano a inchinarsi e le onde, a ogni giro, erano un po’ più alte e rumorose.

 

Sapere sulla pelle dove la stagione chiara arriverà per prima

 

Solo noi sappiamo che ogni devozione

è figlia del vento. Senza la sua spinta

non ci sarebbero inchini e piroette,

non potrebbe la rosa chinare il capo e

la betulla piegarsi a occidente, dove

il vento regna e si riposa. Così accetto

la spinta lieve che mi riporta nel tuo

giardino e sorrido all’oleandro e al

melograno, solo noi sappiamo dove

la stagione chiara arriverà per prima

e siamo pronti a festeggiare questo

nuovo inizio.

 

Il mare e il suo profumo salato, le alghe e le onde. La sabbia e l’acqua, i pini in lontananza, i limoni sul tavolo, un bicchiere vuoto. Poche parole nell’aria perché le divinità non devono essere disturbate.

Rientro prima dell’imbrunire e sorrido ai gatti e al fuoco che li riscalda. Preparo il tè, sbuccio un’arancia, apro il quaderno e inizio a scrivere della devozione di questa giornata, del tempo che non è reale oltre la nostra pelle, delle immagini che danzano nel fuoco, delle ore serali tonde e arruffate, delle parole che diremo e ascolteremo.

Questa è la Cronaca 346 di mercoledì 17 febbraio del 2021, il secondo anno senza Carnevale. Sapere sulla pelle dove la stagione chiara arriverà per prima, è il frutto inedito delle onde che ancora risuonano in me.

1 commento:

  1. Comme j(aime cette poésie dont la simplicité rejoint la création journalière de la beauté des choses et des êtres dont la poétesse est la soeur spirituelle sur notre terre à tous ...

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