A
Biskra, una sera di leggera brezza calda, quando sono arrivato aleggiava un
aroma di polvere e caffè, il fumo di un falò di cortecce, l’odore della pietra,
del montone. Me ne appropriai. Come ci si regala un paesaggio. Questo è
l’essenziale, quando viaggiamo su queste rive: concederci quello che non
potremo mai portarci via, che esiste nel solo istante in cui guardiamo, e che
non fa parte dei ricordi ma del piacere di vivere. Piccole cose, come per
esempio l’ultimo palpito della luce prima di mezzogiorno. Perché, direbbe
Leila, “la vita è un frammento di nulla.
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
Elena Petrassi: Una città è un sogno di cemento e pietra sognato da centinaia di anni: io sono il sogno. Milano parla, io racconto Milano e il mondo visto e immaginato da questo sogno. Raccolgo frammenti dal mondo e dai libri e li trascrivo.
sabato 31 agosto 2019
venerdì 30 agosto 2019
La città delle estati e l'inverno dei volti
Con animo furente hai navigato lontano dalla casa
paterna, varcando le doppie rocce del mare, e abiti una terra straniera.
Medea
Da cinque giorni la pioggia colava senza tregua su Algeri, aveva finito per inzuppare persino il mare. Dall'alto d’un cielo che sembrava inesauribile s’abbattevano sul golfo incessanti acquazzoni, tanto spessi da diventare vischiosi. Nella baia senza contorni, il mare si gonfiava grigio e molle come una grande spugna. Ma la superficie delle acque sembrava quasi immobile sotto la pioggia costante. Solo di tanto in tanto un largo moto impercettibile sollevava sul mare un vapore torbido che veniva ad approdare al porto, sotto la cinta dei viali inzuppati. Anche la città, con tutti i suoi muri bianchi gocciolanti d’umidità, esalava un vapore che veniva incontro al primo. Da qualunque parte ci si voltasse, sembrava che si respirasse acqua: l’aria insomma si beveva. Io camminavo di fronte al mare affogato; aspettavo, in quell'Algeri decembrina che per me rimaneva la città delle estati. Ero fuggito dalla notte d’Europa, dall'inverno dei volti. Ma anche la città delle estati s’era vuotata delle sue risa e mi offriva solo schiene curve e lucenti. La sera, nei caffè violentemente illuminati in cui mi rifugiavo, leggevo la mia età su visi che riconoscevo senza poter dar loro un nome. Sapevo soltanto che erano stati giovani con me e non lo erano più.
Albert Camus
L'estate e altri saggi solari
Ritorno a Tipasa
in Saggi letterari
traduzione di C. Pastura, S. Perrella, S. Morando, E. Capriolo
Bompiani 1966
giovedì 29 agosto 2019
Edipo è il primo romanzo noir
Patrick
Raynal si dilungava su questo rapporto di filiazione: “Se definiamo brevemente
la scrittura noir, l’ispirazione noir come uno sguardo sul mondo, uno sguardo
sul lato oscuro, opaco, criminale del mondo, pervaso dall'intensa percezione
della fatalità che ci portiamo dentro e che nasce dal fatto che l’unica cosa
che sappiamo veramente è che moriremo, allora sì, dico che l’Edipo è il primo
romanzo noir.
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
mercoledì 28 agosto 2019
Una geografia delle felicità possibili
Non so
cos'ero venuto a cercare a Santa Cruz, quel giorno. Ma quello che trovai lì mi
andò bene. La quiete. Forse perché mi era bastato chiudere gli occhi perché il
paesaggio mi entrasse dentro fino a diventare mio. Allora ho capito che sarebbe
rimasto in me ovunque fossi andato. Ho capito dopo, in altri porti, in altre
città di questo Mediterraneo, che sarebbe stato sempre così. Che quello che
avevo scoperto non era il Mediterraneo preconfezionato che ci vendono i
mercanti di viaggi e di sogni facili. Quello che offriva, che mi offriva il
mare non era nient’altro che una felicità possibile. Di sicuro, anche altrove
sarebbe stato sempre così. E così, nel corso degli anni, mi sono creato una
geografia delle felicità possibili. In questa geografia rientra Biblo. Yazid,
un pescatore incontrato al porticciolo, mi aveva raccontato la leggenda di
Adone. Una leggenda fenicia. Il primo giorno di primavera, Adone morì alle
sorgenti del fiume che oggi porta il suo nome, fra le braccia di Astarte. Il
suo sangue fece nascere gli anemoni e tinse di rosso il fiume dalle acque
ferruginose. Allora le lacrime di Astarte caddero a pioggia sulla natura al
risveglio, e ridiedero vita all'amante. Un tempio ai piedi della grotta di
Afqua, innalzato dai fenici, le rende omaggio. Ero venuto a vedere proprio quel
tempio. Un tempio dell’amore. Della fedeltà. Ero solo.
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
martedì 27 agosto 2019
le città del Mediterraneo
Di ritorno dal Cairo, Flaubert scrisse a un amico: “Ho acquisito la
certezza che le cose previste accadono di rado”. Nelle città del Mediterraneo è
spesso così. Non trovi mai davvero quello che eri venuto a cercare. Forse
perché questo mare, i porti che ha generato, le isole che culla, le linee e le
forme delle sue rive rendono la verità inseparabile dalla felicità. L’ebbrezza
stessa della luce non fa che esaltare lo spirito di contemplazione. L’ho
scoperto a casa mia, a Marsiglia. Vicino alla baia des Singes, ben oltre il
porticciolo di Les Goudes, all'estremità orientale della città. Ore e ore a
guardar passare nello stretto di Les Croisettes le barche di ritorno dalla
pesca. È qui, e in nessun altro posto, che queste mi sembrano, mi sembreranno
sempre le più belle. Ore e ore ad attendere quel momento, più magico di
qualsiasi altro, in cui un cargo entrerà nella luce del sole al tramonto sul
mare e vi scomparirà per una frazione di secondo. Il tempo di credere che tutto
è possibile. Qui non pensiamo. Dopo. Soltanto dopo pensiamo a tutte le ore
della vita in cui avremmo dovuto imparare, e a quelle in cui avremmo dovuto dimenticare.
Certo, è raro che un’intera vita possa trascorrere così, nella
contemplazione.
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012
Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012