Lo spessore e l'interesse di una storia dipendono soprattutto dalla capacità di riuscire a captare - e a restituire con la massima precisione - gli infiniti legami, visibili e invisibili, che spingono gli essere umani di tutti i tempi a cercarsi, a combattersi, a odiarsi, a amarsi.
Roberta Mazzoni
Scrivere
BUR 2003
Elena Petrassi: Una città è un sogno di cemento e pietra sognato da centinaia di anni: io sono il sogno. Milano parla, io racconto Milano e il mondo visto e immaginato da questo sogno. Raccolgo frammenti dal mondo e dai libri e li trascrivo.
domenica 30 settembre 2012
sabato 29 settembre 2012
Un piovoso pomeriggio d'autunno
Da qualche giorno ho ripreso in mano il libro Scrivere di Roberta Mazzoni, una vera miniera di citazioni più o meno vibranti e vere alle mie orecchie. Più o meno belle e centrate che siano, danno però spunti sul senso dello scrivere. Così ho deciso di prendere direttamente dal libro le sue riflessioni che aprono i capitoli. A volte ho ripreso il suo titolo, a volte no. Se cita libri che non ho letto riprendo la sua citazione, se conosco i libri e gli autori vado sempre alla fonte andando a caccia nei miei scaffali dei compagni di tante ore belle. Come è vuota una casa senza libri, che paesaggio domestico triste! Uno scaffale pieno di libri è un frammento di memoria che ha dimora nel mondo. Ora torno a copiare e a sfogliare i vecchi quaderni. Credo che sia un bel modo di trascorrere qualche ora in un piovoso pomeriggio d'autunno.
E.P.
E.P.
Un punto di vista sul mondo
Ogni grande narratore racchiude in sé una visione del mondo. E questa visione - che precede l'atto stesso dello scrivere - è frutto di un lungo processo di osservazione e di conoscenza di se stessi, delle proprie radici e della realtà circostante.
Roberta Mazzoni
Scrivere
BUR 2003
Scrivere
BUR 2003
venerdì 28 settembre 2012
La precisione dei dettagli rivela la grandezza di uno scrittore
È nella precisione dei dettagli che uno scrittore rivela la propria grandezza. Una narrazione imprecisa suscita un'imprecisa attenzione da parte di chi legge. A scapito del coinvolgimento.
Scrivere
BUR 2003
giovedì 27 settembre 2012
Scrivere per rivelare la trama segreta della vita
Non si scrive per cercare di "spiegare" quello che si reputa sia la vita, ma per rivelare la trama segreta che ci lega alla vita e che ci rende - pur nelle nostre infinite diversità - così simili gli uni agli altri.
Roberta Mazzoni
Scrivere
BUR 2003
Roberta Mazzoni
Scrivere
BUR 2003
mercoledì 26 settembre 2012
La chiarezza di Stendhal
Se non sono chiaro, tutto il mio mondo si annienta.
Stendhal in una lettera a Balzac
Stendhal in una lettera a Balzac
Dove nasce il talento dell'artista
Il dolore dell'arte è raro, è cosmico. È una disgrazia feroce che non si esprime con le lacrime. È un dolore fatto di umiliazione, che consuma molta immaginazione, che ti sveglia dai sonni profondi e ti fa soffrire in nome della tua specie. È la piaga invisibile. È li che nasce il talento dell'artista.
Sebastian Matta in un'intervista con Antonio Gnoli
Il Venerdì di Repubblica dell'8 febbraio 2002
Sebastian Matta in un'intervista con Antonio Gnoli
Il Venerdì di Repubblica dell'8 febbraio 2002
lunedì 24 settembre 2012
La sede del piacere artistico è tra le scapole
Benché si legga con la mente, la sede del piacere artistico è tra le scapole. Quel piccolo brivido che sentiamo lì dietro è certamente la forma più alta di emozione che l'umanità abbia raggiunto sviluppando la pura arte e la pura scienza.
Vladimir Nabokov
Lezioni di letteratura
traduzione di Ettore Capriolo
Garzanti 1995
domenica 23 settembre 2012
E si scrive
Écrire. Je ne peux pas.
Personne ne peut.
Il faut le dire, on ne peut pas.
Et on écrit.
Scrivere. Non posso.
Nessuno può.
Bisogna dirlo, non si può.
E si scrive.
Marguerite Duras
Écrire
Gallimard 1995
Gallimard 1995
sabato 22 settembre 2012
Scrivere è lasciare tutto allo stato di apparizione
Ti ho detto che bisognava
scrivere senza correggere, non necessariamente alla svelta, in fretta e furia,
no, ma secondo il proprio ritmo e il ritmo del momento che si attraversa,
personalmente, in quella precisa contingenza, che bisognava buttar fuori la scrittura,
maltrattarla quasi, sì, maltrattarla, non togliere niente della sua massa
inutile, niente, lasciarla intera insieme al resto, non moderare niente, né
precipitazione né lentezza, lasciar tutto allo stato di apparizione.
Marguerite Duras
Emily L.
Traduzione
di Laura Guarino
Feltrinelli
1988
venerdì 21 settembre 2012
Il racconto della felicità di esistere
L'arte, anche se tragica, è sempre il racconto della felicità di esistere.
Boris Pasternak
Quintessenza
Saggi sulla letteratura e sull'arte
a cura di C. G. De Michelis
Marsilio 1990
giovedì 20 settembre 2012
Scrivere per scrivere
Scrissi questo racconto per essere un po' meno infelice. Sbagliavo. Non dobbiamo mai cercare, nello scrivere, una consolazione. Non dobbiamo avere uno scopo. Se c'è una cosa sicura è che è necessario scrivere senza nessuno scopo.
Natalia Ginzburg
dalla prefazione a Cinque romanzi brevi e altri racconti
Einaudi 2005
Natalia Ginzburg
dalla prefazione a Cinque romanzi brevi e altri racconti
Einaudi 2005
mercoledì 19 settembre 2012
Scrivere prendendo se stessi come argomento
E poiché scoprii che non avevo nient'altro su cui scrivere, presi me stesso come argomento.
Michel de Montaigne
Michel de Montaigne
martedì 18 settembre 2012
Lo stile è l'unica verità
Lo stile è l'unica verità; e se anche l'artista è di solito un gran bugiardo, la sua arte, quando è autentica, vi dirà sempre la verità, la verità del momento, la sola che conti.
David H. Lawrence
Classici americani
Adephi 2009
David H. Lawrence
Classici americani
Adephi 2009
lunedì 17 settembre 2012
Ho sempre trovato nei libri le mie risposte
Ho sempre trovato nei libri le mie risposte. E nella natura.
Una risposta è qualcosa che all'improvviso ti riempie il cuore,
ti riporta in asse con la vita leggera.
Giuseppe Conoci
Il fiore è nudo
AnimaMundi Edizioni 2011
Una risposta è qualcosa che all'improvviso ti riempie il cuore,
ti riporta in asse con la vita leggera.
Giuseppe Conoci
Il fiore è nudo
AnimaMundi Edizioni 2011
domenica 16 settembre 2012
Il lavoro è fatto
Nel mio modo di lavorare, nella scelta del mio soggetto nessuno può informarmi o guidarmi. Possono criticarmi dopo, ma è troppo tardi.
Il lavoro è fatto. Ho gustato la libertà. È stato magari un lavoro duro,
ma ne valeva la pena.
Man Ray
Il lavoro è fatto. Ho gustato la libertà. È stato magari un lavoro duro,
ma ne valeva la pena.
Man Ray
sabato 15 settembre 2012
Non il cuore ma la penna modera i nostri sconforti
Credo che non il nostro cuore, ma la penna, moderi i nostri sconforti: dovunque la penna arriva, si ritira il suicidio.
Così, dicesi, il cane guarisce ogni sua piaga se soltanto là arriva colla lingua.
Tommaso Landolfi
Così, dicesi, il cane guarisce ogni sua piaga se soltanto là arriva colla lingua.
Tommaso Landolfi
venerdì 14 settembre 2012
La poesia è un freddo che nessun fuoco può scaldare
Se leggo un libro e tutto il mio corpo diventa così freddo che nessun fuoco può scaldarlo, so che è poesia. Se mi sento, materialmente, come se mi avessero levato la calotta cranica, so che è poesia. Per me sono gli unici modi di riconoscerla. Ce ne sono altri?
Emily Dickinson
Lettere
a cura di Margherita Guidacci
Sansoni 1961
Emily Dickinson
Lettere
a cura di Margherita Guidacci
Sansoni 1961
giovedì 13 settembre 2012
La poesia è uno sfarfallio di pelle d'oca sulle braccia
In bottega, a Firenze, chiedevo agli allievi di controllare la propria pelle mentre studiavano una poesia.
"In qualche momento, in qualche modo e misura" - gli dicevo - "bisogna che sentiate uno sfarfallio di pelle d'oca sulle braccia o lungo la schiena: quella è la prova di un messaggio che ha toccato il bersaglio".
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d'amore sulla bellezza
Longanesi 1996
"In qualche momento, in qualche modo e misura" - gli dicevo - "bisogna che sentiate uno sfarfallio di pelle d'oca sulle braccia o lungo la schiena: quella è la prova di un messaggio che ha toccato il bersaglio".
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d'amore sulla bellezza
Longanesi 1996
mercoledì 12 settembre 2012
La parola è mercuriale, mutevole e relativa
La parola è mercuriale, mutevole e relativa; fragile al punto di doversi difendere nel tempo per eternare, di contrabbando, i suoi messaggi: ecco il significato di Babele, ecco la parola criptica delle predizioni secolari, dei profeti, della rivelazione religiosa.
La parola è un vino raro che mal tollera il viaggio.
Una lingua straniera è una bandiera di quarantena, una poesia tradotta è un'altra poesia.
La parola è cifrata: i tecnici della linguistica ci spiegano che si può parlare solo a chi possiede il codice del cifrario, cioè si parla solo a chi sa già che cosa gli diciamo. Dunque la parola è al di sopra della semplice comunicazione, è un faticoso patto-sfida fra gli uomini.
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d'amore sulla bellezza
Longanesi 1996
La parola è un vino raro che mal tollera il viaggio.
Una lingua straniera è una bandiera di quarantena, una poesia tradotta è un'altra poesia.
La parola è cifrata: i tecnici della linguistica ci spiegano che si può parlare solo a chi possiede il codice del cifrario, cioè si parla solo a chi sa già che cosa gli diciamo. Dunque la parola è al di sopra della semplice comunicazione, è un faticoso patto-sfida fra gli uomini.
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d'amore sulla bellezza
Longanesi 1996
martedì 11 settembre 2012
Le parole che scoppiano come il fuoco
Le lettere sono come le parole, esseri viventi e non appena la bocca si apre o la mano scrive, scoppiano come il fuoco, prendono a correre nel mondo.
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
lunedì 10 settembre 2012
La scrittura è andare e ritornare
Descrivere. La scrittura pare esistere soltanto per questo. Per precipitare dentro di sé, fermare il corso delle cose, oltre il tempo, fuori del tempo.
Quando scrivi, qualcosa ti sussurra: "Io sto scrivendo", ma un'altra voce ti sussurra quello che stai scrivendo: "Ho comprato tre camicie. Ho mangiato tre mele"; tutta la conoscenza è in quel sussurro senza suono che è il pensiero.
Poter descrivere è il senso del viaggio che compi in te, fuori di te.
Poter andare e ritornare, salvare se stessi. Proiettare se stessi fuori da se stessi, nell'universo e ritornare in se stessi. Soltanto così potrai chiederti quello che ognuno vuole sapere: il perché di tutto.
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
Quando scrivi, qualcosa ti sussurra: "Io sto scrivendo", ma un'altra voce ti sussurra quello che stai scrivendo: "Ho comprato tre camicie. Ho mangiato tre mele"; tutta la conoscenza è in quel sussurro senza suono che è il pensiero.
Poter descrivere è il senso del viaggio che compi in te, fuori di te.
Poter andare e ritornare, salvare se stessi. Proiettare se stessi fuori da se stessi, nell'universo e ritornare in se stessi. Soltanto così potrai chiederti quello che ognuno vuole sapere: il perché di tutto.
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
domenica 9 settembre 2012
Ogni parola scritta è un mondo possibile
Ogni parola scritta racchiude un mondo, e distruggerla è come distruggere un mondo possibile: uno dei tanti.
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
sabato 8 settembre 2012
Fare arte è avere un senso della realtà non ineccepibile
Un tempo ci si poteva permettere di avere un senso della realtà non ineccepibile e quindi si poteva fare arte.
Danilo Bramati
I due paesaggi
Il paesaggio è dentro e fuori di noi: il segreto è riuscire a far convivere i due paesaggi.
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
Giorgio Pressburger
Di vento e di fuoco
Einaudi 2000
venerdì 7 settembre 2012
L'inconscio è eterna creatività di forme
L'inconscio è eterna creatività di forme.
Friedrich Nietzsche
Friedrich Nietzsche
La verità dell'esistenza
Nell'inconscio è custodita la verità dell'esistenza, nell'io e nella sua progettualità, l'illusione concessa all'individuo per vivere.
Umberto Galimberti
Umberto Galimberti
L'uomo è innanzitutto un ente che crede
L'uomo è innanzitutto un ente che crede.
Mary Douglas
antropologa
Mary Douglas
antropologa
giovedì 6 settembre 2012
Il segreto della creazione, l'autore e la sua patologia
... questo è un libro interessante non tanto su Shakespeare o su Flaubert. Ma sulla lettura. E svela come, una volta creato, il personaggio risuoni nel lettore creando zone d' eco illimitate e non circoscrivibili. Nel chiaroscuro del sentimento noi lettori rispondiamo in un modo di cui non saremo mai del tutto in grado di rispondere, se non entrando nei meandri di una interminabile autoanalisi. Non ci avvicina però di un passo in più al mistero della creazione. Perché l'opera non è parte di quella vicenda che qui si definisce: l'autore e la sua patologia. L'opera non la spiega la biografia. E non serve tirare in ballo di nuovo una questione già risolta: da Proust, da Virginia Woolf. Certo che c'è dell' energia autobiografica nella scrittura, certo che quando lo scrittore si mette all'opera, travasa in opera ricordi, suoni, visioni, parole che ha sentito, che altri hanno detto, che lui ha pensato... Ma tutta l'energia della vita vissuta non è volta a produrre un feticcio di se stesso. Semmai, serve a far nascere l'altro da sé. Alla lettera. Lo scrittore usa se stesso come cavia, si spolpa, si toglie vita, ricordi, emozioni; ma non per fare di sé il monumento. Semmai, per arrivare al cuore di una verità che è di tutti e di nessuno, né di Charles, né di Flaubert. Il segreto della creazione non è nell'infanzia dello scrittore, né nelle vicende che ha patito. Come non è nella somma dei residui diurni l'ombelico del sogno. Ma chi sa dare conto di quella trionfale alchimia che accade in opere come quelle che il nostro autore discute? ...
Nadia Fusini
un brano della recensione
uscita su Repubblica del 20 aprile 2001
dedicata al libro Adultera e Re
dello psicanalista Renato Speziale Bagliacca
Nadia Fusini
un brano della recensione
uscita su Repubblica del 20 aprile 2001
dedicata al libro Adultera e Re
dello psicanalista Renato Speziale Bagliacca
mercoledì 5 settembre 2012
Il racconto come finzione
Ricomincio continuamente da capo, perché ciò che dispongo in racconto, si rivela una finzione comprensibile per gli altri, non per me, e il desiderio di verità mi rende disonesto.
Czeslaw Milosz
Czeslaw Milosz
martedì 4 settembre 2012
Essere uno scrittore è essere fedele all'immaginazione
Non penso di avere raggiunto una certa saggezza, ma forse un certo buon senso sì. Mi ritengo uno scrittore. Che cosa significa per me essere uno scrittore? Semplicemente essere fedele alla mia immaginazione.
J.L. Borges
J.L. Borges
lunedì 3 settembre 2012
Leggere è stabilire un territorio dell'immaginazione
Leggete ai vostri figli, perché così stabilite un territorio dell'immaginazione in cui tutto è possibile.
David Grossman
presentando il suo romanzo Someone to run with
David Grossman
presentando il suo romanzo Someone to run with
domenica 2 settembre 2012
Trarre la forma da disarmonie intenzionali
Dal piccolo
porto di Collioure, un pezzo di Catalogna in terra francese, André Derain
scrive nell'estate del 1905 all'amico Maurice Vlaminck, con il quale
condivideva dall'inizio del nuovo secolo un atelier a Chatou, dell'esperienza
affascinante che va facendo in quei mesi a fianco di Matisse, sotto la luce
calda e zenitale di quel meridione d' Europa: scrive della "luce bionda,
dorata, che sopprime le ombre"; del suo quotidiano "sfacchinare
seriamente e con tutta l'anima" attorno a una trentina di studi, tutti
rigorosamente condotti all'aria aperta, in cerca di "quelle cose che
traggono la loro forma da disarmonie intenzionali"; e di quanto, infine,
quell' aria tersa che respira, quel mondo diverso che ora conosce, fatto di
pini e di olivi, di mare e di cieli inondati dal sole, imprimano un corso nuovo
alla sua pittura: così che, dice, "la mia guarigione data solo da
oggi".
Fabrizio D'Amico
in un articolo dedicato alla mostra
di Derain e Matisse a Torino
Repubblica 8 febbraio 1999
sabato 1 settembre 2012
Dipingo l'invisibile. Fotografo il visibile
Dipingo quello che non può essere fotografato.
Fotografo quello che non voglio dipingere.
Dipingo l'invisibile.
Fotografo il visibile.
Man Ray
1974
Fotografo quello che non voglio dipingere.
Dipingo l'invisibile.
Fotografo il visibile.
Man Ray
1974